Quando una canzone può salvare una vita: specie se chiami il 118 e sei addestrato per un pronto intervento.

Pubblicato il 13 dicembre 1977, come secondo singolo dopo How deep is your Love, Stayin’ Alive è, sicuramente, uno dei brani più celebri dei Bee Gees. Scelta come colonna sonora del film La febbre del sabato sera, con protagonista John Travolta, la canzone fu scritta dai tre membri della band, Barry, Robin e Maurice Gibb, e conservò la vetta della Billboard Hot 100 per quattro settimane. Nel 2004, Stayin’ Alive ottenne la 189esima posizione nella lista delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi, stilata dalla celebre rivista Rolling Stone.

Un testo semplice ed immediato, un ritmo “immortale”, di quelli che possono letteralmente salvarti la vita. Già, perché uno studio del College of Medicine dell’Università dell’Illinois ha sorprendentemente e scientificamente dimostrato che quelle note, armonizzate da un insuperabile falsetto, corrispondono esattamente a 103 battiti cardiaci per minuto (bpm), in pratica il modo migliore e più mnemonico possibile per insegnare agli operatori di Pronto Soccorso ad eseguire alla perfezione un efficiente massaggio cardiaco ed una risolutiva rianimazione. Secondo i ricercatori, infatti, seguendo l’incalzare della musica e andando, come si suol dire, ‘’a tempo’’, si riuscirebbe ad intervallare con esattezza le pressioni sullo sterno di un paziente in arresto cardiaco.

Per quanto assurdo e singolare, l’esperimento è mirato, in realtà, al conseguimento di obiettivi didattici e pedagogici. Successivi rilevamenti hanno, infatti, stabilito che gli studenti di medicina, anche a distanza di mesi, ricordassero tutte le linee-guida di questa stravagante tecnica. Si tratta, in fondo, di un ritornello da canticchiare sotto la doccia, una suoneria da applicare sul nostro smartphone, l’orecchiabile classico da ballare in discoteca, luogo, guarda caso, dove sono più frequenti le situazioni di emergenza e pericolo.

Considerando che sono più di 300 mila le persone che ogni anno perdono la vita a causa di improvvisi infarti, riteniamo opportuno regalare ai lettori una playlist particolare, un mp3 tascabile in cui ascoltare brevi ma fondamentali consigli:

– Chiamare l’ambulanza, digitando il 118.

– Praticare, dove possibile e con appositi strumenti, la defibrillazione al fine di mantenere intatti gli organi vitali ed evitare loro danni permanenti.

– Ricorrendo ad un’immediata rianimazione cardiopolmonare, è più alta la probabilità di salvare la vita a soggetti infartuati.

– La respirazione artificiale, bocca a bocca e con le narici del paziente chiuse, consente l’immissione di nuovo ossigeno nelle vie aeree.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.