Ammetto la sconfitta: la selva amazzonica non ve la so raccontare. Non ve la posso raccontare. Vi invito, però, se non a venire fin qui, almeno a cercarvi un posto da vedere per la prima volta…

Avete presente quella frase di Proust apparsa sulla bacheca Facebook di mezzo mondo e prima ancora sulla cartolina intellettuale di un qualche amico di ritorno da un viaggio? Quella a proposito di vedere il mondo con occhi nuovi? Beh mi è sempre sembrata una mezza stupidata, per quanto sia una estimatrice di Proust e per quanto mi sia sempre pensata come una viaggiatrice. Adesso, però, ne sono ancora più certa. So che non è facile, né da capire né da fare, ma l’unico modo che abbiamo per vedere qualcosa con occhi nuovi è vederla per la prima volta, lo capisco ora che mi è appena successo.

Mi spiego meglio, nelle porzioni di mondo che ho visto finora mi è sempre successo di trovare qualcosa di famigliare, dalle periferie sovietiche polacche agli stretti vicoli portoghesi, dai paesaggi montani catalani agli ordinati viali austriaci. E persino qui, nell’altro lato del mondo, ho sempre riconosciuto qualcosa: dalla bellezza accecante e intermittente di Lima che mi ha fatto sentire a mio agio al secondo giorno agli scenari  desertici della costa dove avrei potuto aspettarmi  di veder apparire Clint Eastwood col suo poncho da un momento all’altro. Persino nei bellissimi paesaggi andini mi è sembrato di rivedere l’amata Murgia. Ma la selva! Davanti alla selva ho dovuto arrendermi. Già dall’atterraggio all’aeroporto di Tarapoto mi sono accorta di non aver visto mai nulla di simile e ancora adesso, che è più di un mese che vivo qui, mi emoziono ogni volta che in mototaxi percorro la strada che mi porta all’università dove lavoro, ogni volta che salgo sulla terrazza di casa mia per stendere i vestiti e insomma ogni volta che mi capita davanti agli occhi questo paesaggio fatto di colline, alberi e nuvole. Mi emoziono  ad ogni libellula gigantesca, ad ogni farfalla variopinta e, sì, persino davanti ad ogni insetto disgustoso che mi entra in casa.

Per la prima volta, sento con la scrittura la stessa frustrazione che ho sempre sentito con la fotografia, la stessa incapacità di raccontare la bellezza di qualcosa, per questo ho sempre fotografato poco e raccontato molto. Adesso però ammetto la sconfitta: la selva amazzonica non ve la so raccontare. Non ve la posso raccontare. Vi invito, però, se non a venire fin qui, almeno a cercarvi un posto da vedere per la prima volta, un posto davanti al quale alzare le braccia e accogliere l’immenso piacere della resa.