
Ogni anno tra il 2 e il 3 agosto (o in genere nella prima settimana di agosto) a Zollino in un piccolo comune di circa 2000 abitanti, si svolge la sagra della “Sceblasti”. In altri comuni limitrofi, sono chiamati anche pizzi, pille o anche pizzonguli. Ma cosa sono?
Ormai da anni il Salento è diventato il fulcro del turismo pugliese. Oltre alla bellezza del mare, lo è anche grazie agli intrattenimenti previsti per il periodo estivo. Dalla notte Bianca a Specchia alla festa patronale a Lecce, passando per Melpignano e il suo Festival dalla Taranta, il 25 agosto, evento che si ripete da più vent’anni.
Si è pensato allora di abbinare alla natura e alle feste patronali di molti paesini, anche le tradizioni gastronomiche. Durante il periodo estivo ogni giorno si tiene una sagra diversa.
Ogni anno tra il 2 e il 3 agosto (o in genere nella prima settimana di agosto) a Zollino in un piccolo comune di circa 2000 abitanti, si svolge la sagra della “Sceblasti”.
In altri comuni limitrofi, sono chiamati anche pizzi, pille o anche pizzonguli!
Ma cosa sono?
È un prodotto tipico di Zollino preparato con diversi ingredienti : farina manitoba e semola, acqua, lievito e sale. Questi s’impastano insieme e si lasciano lievitare. Dopo qualche ora si aggiungono zucchine, olive, cipolle, zucca, peperoncino, capperi e abbondante olio EVO, precedentemente tagliati in piccoli pezzi. Il tutto va mescolato ed ciò che poi genera un mix di colori, odori e profumi molto invitanti.
La sceblasti è allora una sorta di focaccia lievitata cotta in forno a legna. Il composto è lento e viene adagiato su una carta da forno o in teglia, tanto che in cottura tende ad assumere una forma irregolare. Il termine sceblasti deriva dal griko salentino che tradotto vuol dire appunto “senza forma”, ed è stato inserito nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) così da tutelarlo.
La sua origine è antichissima, tanto che risale all’epoca della Magna Grecia, si presentava come una focaccia aromatizzata utilizzata nei culti di Demetra, oggi è consumata tutti i giorni, in modo particolare nel giorno di Ognissanti, dell’Immacolata Concezione e per la festa di San Giovanni Batista.
È una tradizione antica anche il modo in cui gli sceblasti si cucinano e si consumano. Come gli altri farinacei, i panifici li infornano all’alba e ancora caldi finiscono per rappresentare la colazione dei contadini che si svegliano per dirigersi nei campi. Quello della colazione finisce per essere allora un momento di unità, di familiarità, di gioia e di buon augurio, ed aiuta ad iniziare la giornata con le giuste energie.
Salento, eventi, mare, sagre, sceblasti. Un mix di “ingredienti estivi”, il tutto accompagnato da un bel bicchiere di vino e una bella compagnia, per augurare una buona estate a tutti, soprattutto a chi ha scelto per meta il Salento.