
NARRATIVE CARE
Il progetto “Narrative Care”, ideato e condotto da Savino Calabrese, docente presso la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, con la consulenza progettuale della dott.ssa Marianna Porro, e fatto proprio dal Centro di Orientamento Don Bosco di Andria, in fase avanzata di realizzazione, accanto agli esiti previsti, si arricchisce di sviluppi non attesi e di grande spessore.
Infatti la metodologia autobiografica, proposta e applicata al lavoro sociale, ha riscosso l’interesse degli ambienti universitari di Ungheria e Polonia. Nel Dipartimento di Sociologia dell’Università di Debrecen (Ungheria) due dottorande in Sociologia, Dalma Toth e Anna Dobò, partecipanti al percorso di formazione, hanno espresso la volontà di approfondire le modalità autobiografiche quali parti costitutive della loro ricerca sociologica e nel conseguente lavoro di tesi. Inoltre il Dipartimento di Sociologia dell’Unicersità Cattolica di Lublino (Polonia), presente nell’ultima sessione formativa a Rzeszòw con la prof.ssa Renata Pomaranska, ha manifestato la predisposizione a coinvolgere il prof. Savino Calabrese in un progetto di ricerca sulla famiglia, sponsorizzato dalla suddetta Università. Infine la studentessa Wictoria Ciesla, che frequenta il 5° anno di laurea magistrale all’interno del Dipartimento di Affari Pubblici presso l’università Jagiellonian di Cracovia, la stessa, per intenderci, frequentata da Giovanni Paolo II, utilizzerà il racconto autobiografico per i suoi studi e per il suo futuro professionale.
Le dichiarazioni di attenzione al metodo autobiografico da parte delle due Università e di singole persone, impegnate nel sociale sul piano degli studi e della pratica operativa, testimoniano la qualità della proposta progettuale di cui il Centro Don Bosco si è fatto promotore.
Si tratta di un riscontro decisamente inaspettato, che allarga agli ambienti accademici un itinerario di formazione e di ricerca nel lavoro sociale, in Italia abbastanza affermato, e che rappresenta un punto di condivisione tra Paesi europei sia sul versante della costruzione di proficue relazioni e di buone pratiche nelle attività sociali, (soprattutto negli ambienti del volontariato), sia sul versante della elaborazione teorica e metodologica del sapere accademico.
Tutto ciò non solo ci ha piacevolmente sorpresi e gratificati, ma ha amplificato l’entusiasmo in questo impegno.
Le prossime sessioni del progetto, quelle conclusive, prevedono la pubblicazione online delle scritture autobiografiche sia dei partecipanti alla formazione che dei fruitori del servizio all’interno delle singole organizzazioni coinvolte, che val la pena citare: per l’Italia il Centro di Orientamento don Bosco, l’AIMC, la Fidapa, In compagnia del sorriso, la Caritas, la Comunità parrocchiale di S. Riccardo; per la Polonia la Fondazione Viva Femina; per l’Ungheria l’Associazione BIT. Il suggello finale sarà la stesura di un manuale metodologico-descrittivo sul percorso realizzato.
A tale scopo sono stati previsti due appuntamenti. Il primo è stabilito per l’11 gennaio 2023 e coinciderà con l’evento organizzato dalla Fondazione Nkey srl di Santa Croce sull’Arno come momento conclusivo di un maxiprogetto europeo, My life in Europe, e mirato a focalizzare i benefici terapeutici e sociali della scrittura autobiografica. Si tratta di un’ulteriore occasione per incontrarci, discutere del lavoro condotto dagli operatori sociali con le persone fragili da sostenere e realizzare lo scambio di buone prassi.
Il secondo appuntamento è fissato per il 24 marzo 2023 ad Andria e sarà funzionale alla presentazione del manuale e alla disseminazione della metodologia autobiografica, con la sua valenza di conoscenza di sé e di approccio all’altro.
Savino Calabrese Rosa Del Giudice