Di quando ero più piccolo, un pre-adolescente e poi un adolescente, ricordo i lunghi pomeriggi passati assieme ai miei amici in giro per Andria a non sapere che fare. Era quello il momento del “cià s mouv è na fogghij”.

I ricchi spesso sono senza amici veri, i poveri invece cercano le relazioni…

Una espressione della Sacra Scrittura afferma che i poveri agli occhi del mondo sono ricchi nella fede ed eredi del Regno. È interessante notare che le maggiori assurdità appartengono ai ricchi e non ai poveri.

Ora, la parola “assurdo” trova la sua radice nella parola “sordo”. Chi vive di assurdità non ascolta la vita. Droga, eccessi, divisioni, giudizi, arroganza, superbia sono atteggiamenti disumani ed assurdi. Tali atteggiamenti sono frutti del benessere, epidemici in tutta la società, conseguenze della ricchezza ingannevole.

I poveri, invece, sanno riporre la fiducia in ciò che conta veramente. I poveri non sono sicuri, cioè chiusi in sé stessi, ma solidali, costruendo rapporti su solida roccia.

I ricchi spesso sono senza amici veri, i poveri invece cercano le relazioni, scoprendo, dietro il bisogno, la ricchezza della semplicità e il discernimento nella essenzialità, il gusto della sobrietà.

Anche la scienza ha dimostrato che la felicità è donata dalle autentiche amicizie e dalle relazioni amorevoli. Probabilmente essere povero non significa essere felici, ma Colui che può donare la felicità si è fatto povero per arricchire tutti coloro che con cuore sincero la ricercano.

Cercare il Povero che ci rende ricchi, il Primo che si è fatto ultimo, significa dunque condividere ed abbracciare logica del servizio, facendo proprio lo stile di Gesù che “da ricco che era si è fatto povero per arricchire ognuno di noi”.

La povertà la conosce chi la vive, chi la cerca per condividere la vita del fratello in difficoltà. Povertà, prima ancora di non possedere, significa imparare a condividere. Un detto popolare dice che da un povero o da un ubriaco si può ricevere un tozzo di pane e un bicchiere di vino.

Sapranno i ricchi imparare questa generosità? San Francesco diceva che la povertà è fonte di ricchezza. È beato chi si sente povero nel cuore, comprendendo che certi vuoti si colmano solo con il noi dell’amicizia, degli affetti e della fraternità.

Comprendiamo, allora, il gesto di santo Stefano che, dietro la richiesta dei pagani di portare le ricchezze della Chiesa, portò i poveri, unica vera e autentica ricchezza.