La cosa più preoccupante è che  sta diventando normale che i Nuovissimi vincitori del Contratto si girino dall’altra parte

Caro Direttore,

due extracomunitari massacrati di botte a Brindisi, uno è in fin di vita. Due ragazzi come tanti, arrivati nel nostro Paese ed integrati con un lavoro e con vite normali. Massacrati di botte dai soliti vigliacchi, che sono fascisti prima ancora che essere vigliacchi. Ormai sta diventanto la regola in questa terra, che una volta era cristiana e accogliente. Ricordate il Traini, tifoso del ministro di Polizia Salvini? Quello di Macerata che si faceva riprendere col suo Capo e poi sparava ai “negri”? Sì, quel tipetto lì. Ricordate la nave Diciotti con i “negri” deportati? Ricordate quanto si agitava il Truce ministro per difendere i confini della Patria dagli invasori? Fate uno sforzo di memoria e cercate di ricordare.

Poi fate lo stesso sforzo e provate a ricordare se il ministro di Polizia ha detto una parola, anche per sbaglio, sui due “negri” pestati a Brindisi. O se, per caso, l’ha detta il Conte sempre più nella parte del premier. O se è scappata a Di Maio, il membro aggiunto del Triumvirato. No, nessuno si è scomodato. Forse non hanno avuto notizia oppure pensano che Brindisi sia fuori dai confini della Patria.

Ora, caro Direttore e cari lettori, in questo clima di caccia alle streghe, ai “negri” e agli zingari, episodi come quelli di Brindisi, di Macerata e di decine di altri luoghi del nostro sacro suolo, sono normali, perchè il clima viene creato apposta per generarli. Ma la cosa più preoccupante è un’altra:  sta diventando normale che i Nuovissimi vincitori del Contratto si girino dall’altra parte. E sta diventando un fatto di routine per i giornali, per le tv e per i cittadini. Questa si chiama barbarie. Ho l’impressione che ci stiamo avvicinando a un punto di non ritorno. Lo toccheremo quando Salvini liberalizzerà il porto d’armi e i bravi italiani gireranno armati. I cinquestelle del redivivo Grillo lo sanno o sono scemi del tutto? Anche quelli più fichi e di sinistra?

Io non ho risposte, se non quelle che mi detta la ragione, la mia pancia si accontenta della buona tavola. E la ragione mi dice che il Cambiamento che è in corso, per mano del Trio gialloverde, ha a che fare con una regressione che ci costerà molto, non soltanto dal punto di vista economico, ma anche, e soprattutto, dal punto di vista sociale. Inni ai vincitori, scarponi chiodati per tutti gli altri. Scene già viste in passato, che soltanto la sconfitta della memoria può riproporre senza ritegno. In un Paese che è ultimo delle classifiche della cultura e della conoscenza, è perfino logico che questo avvenga. Ma attenzione: quando pestare i “negri” diventerà costume accettato, non ci sarà più scampo per nessuno. Basterà essere biondi o bruni, meridionali o settentrionali, alti o bassi., simpatici o antipatici. In nome del popolo, si potrà pestare chiunque. Con i fascisti è la regola!


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Pugliese errante, un po’ come Ulisse, Antonio del Giudice è nato ad Andria nel 1949. Ha oltre quattro decenni di giornalismo alle spalle e ha trascorso la sua vita tra Bari, Roma, Milano, Palermo, Mantova e Pescara, dove abita. Cominciando come collaboratore del Corriere dello Sport, ha lavorato a La Gazzetta del Mezzogiorno, Paese sera, La Repubblica, L’Ora, L’Unità, La Gazzetta di Mantova, Il Centro d’Abruzzo, La Domenica d’Abruzzo, ricoprendo tutti i ruoli, da cronista a direttore. Collabora con Blizquotidiano.  Dopo un libro-intervista ad Alex Zanotelli (1987), nel 2009 aveva pubblicato La Pasqua bassa (Edizioni San Paolo), un romanzo che racconta la nostra terra e la vita grama dei contadini nel secondo dopoguerra. L'ultimo suo romanzo, Buonasera, dottor Nisticò (ed. Noubs, pag.136, euro 12,00) è in libreria dal novembre 2014. Nel 2015 ha pubblicato "La bambina russa ed altri racconti" (Solfanelli Tabula fati). Un libro di racconti in due parti. Sguardi di donna: sedici donne per sedici storie di vita. Povericristi: storie di strada raccolte negli angoli bui de nostri giorni. Nel 2017 ha pubblicato "Il cane straniero e altri racconti" (Tabula Dati).