La nuova stagione di Fucina Domestica è inaugurata da un’installazione progettata dagli architetti Roberta Chieppa e Pino Cimino: Occhinèri.

Un lavoro artistico che, annualmente, si riverbera attraverso spazi che adornano il proprio manto di una luce sempre diversa, energia naturale che fiorisce, ancora una volta, imperterrita, nonostante il rapido incedere del tempo. “Occhinèri” parla anche attraverso le cornici di Carmine Conversano, pittore andriese noto a livello internazionale, nonché zio di Mirella Caldarone, padrona di casa e suggestiva fotografa. In attesa di assistere alla retrospettiva a lui dedicata, sua nipote Mirella prosegue  nell’ambizioso progetto di integrazione fra le arti. Le cornici tornano a vivere attraverso nuove tele, questa volta fotografiche, che portano in scena la straordinaria e originale reciprocità tra soggetto dell’immagine e spettatore.

“Occhinèri”, infatti, tende a guardare al di là di ogni, apparentemente normale, prospettiva. Si tratta, sostanzialmente, di uno sguardo in camera che i soggetti della fotografia riconducono all’interno degli spazi. In questo modo, entrambe le parti assumono una relativa condizione di spettatore, ruoli che si intrecciano fino a confondersi nelle sfumature di chi osserva e di chi, invece, viene osservato. Si scruta l’occhio dell’opera per arrivare ad una vojeuristica ma non giudicante introspezione, si prende coscienza di sè, ci si esamina confrontando la propria esistenza con quella di mondi lontani.

Siamo in Benin, nell’Africa Occidentale. Un’esperienza di volontariato trasforma un viaggio umanitario in un affascinante reportage sulla vita dei villaggi del Terzo Mondo. Le foto, scattate nel marzo 2015, raccontano le dinamiche sociali delle scuole primarie e dell’ospedale di Zinviè, zona abitata, ad un’ora e mezza dalla capitale Cotonou. Ciò che le varie inquadrature descrivono, sono gli scatti consezienti, gli incontri, le strette di mano, i capelli accarezzati da un vento di speranza. I chiaroscuri denotano venature di fierezza e semplicità, miseria e povertà sono miasmi che non appartengono a chi ha voglia di sorridere, anzi, sono stimoli a ritrovare quelle caratteristiche valoriali che il Mondo Occidentale pare aver smarrito.

Quando si fotografano persone a colori, si fotografano i loro vestiti. Ma quando si fotografano persone in bianco e nero, si fotografano le loro anime!

(Ted Grant)


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.