
Sembrava quasi sdrucita la luna
O dava missiva dubbia all’occhio
Mentre attendeva qualche gioiosa istanza
In una sera d’intenso affanno.
Pure il vento, ansante,
Pulitor di bruma,
Lambiva lo specchio del lago
Che, dei flutti, ne cavalcava la scia.
E intensa la sequenza:
Tuffi di stelle,
O di cormorani in cerca di brame…
Oppure cascate di tenebre stanche…
Spossate a sostener notti, di sogni irreali.
Un cuore si vestiva d’amarezza
Dacché l’ultimo anelito di speranza
Cadeva e ne stracciava l’aspetto…
…e i repentini tonfi,
Cupi al par della meticcia notte,
Scandivano ansia e tempo
Dentro una gabbia di raggi…
Baleni di luna assopita
Che sembrava sgualcita… all’occhio esitante…