Sembrava quasi sdrucita la luna

O dava missiva dubbia all’occhio

Mentre attendeva qualche gioiosa istanza

In una sera d’intenso affanno.

 

Pure il vento, ansante,

Pulitor di bruma,

Lambiva lo specchio del lago

Che, dei flutti, ne cavalcava la scia.

 

E intensa la sequenza:

Tuffi di stelle,

O di cormorani in cerca di brame…

Oppure cascate di tenebre stanche…

Spossate a sostener notti, di sogni irreali.

 

Un cuore si vestiva d’amarezza

Dacché l’ultimo anelito di speranza

Cadeva e ne stracciava l’aspetto…

…e i repentini tonfi,

Cupi al par della meticcia notte,

Scandivano ansia e tempo

Dentro una gabbia di raggi…

Baleni di luna assopita

Che sembrava sgualcita… all’occhio esitante…


FontePhoto by David Dibert on Unsplash
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.