Riparte il Festival Castel dei Mondi
Giunto alla sua XXVI edizione, il Festival Internazionale di Andria “Castel dei Mondi” (26 agosto/04 settembre) pone le persone al centro di una Bellezza da riscoprire, guardando con nostalgia ad autori locali del recente passato, come Francesco Di Niccolo, e abbracciando firme autoctone lasciatesi ispirare da classici intramontabili. Leitmotiv della kermesse è l’assenza di paura (#NoFear), intesa come motore per riacquisire dimestichezza con l’arte, in un palcoscenico, la vita, dove tornare ad essere protagonisti, quasi in una sorta di teatro nel teatro. A spiegarcelo è il direttore di produzione, Francesco Fisfola
Ciao, Francesco. Quale funzione pubblica assume la XXVI edizione del Festival Castel dei Mondi?
Il festival Castel dei Mondi è una manifestazione la cui titolarità è di un ente pubblico, come la città di Andria, e viene finanziato per oltre il 90% da fondi pubblici, pertanto il compito di chi dirige eventi così costruiti è quello di sentire la responsabilità della gestione di questi danari dando alla kermesse una connotazione tale da produrre una ricaduta che sia in linea con le direttrici di sviluppo europeo delle politiche culturali. Questo comporta una programmazione che tenga presente oltre all’impatto economico anche e soprattutto quello sociale.
Nell’idea postpandemica del teatro, com’è cambiato il modus con cui lo spettatore fruisce delle performances?
È evidente che la pandemia abbia cambiato in generale l’approccio delle persone alla vita in tutti i suoi ambiti. Non sfugge a questa rimodulazione anche la fruizione delle attività culturali e spettacolistiche. Il web è e sarà sempre di più una naturale evoluzione anche se il fascino e la massima espressione e resa il teatro la compie soprattutto con la presenza fisica del pubblico. Il teatro è teatro quando si realizza quell’equilibrio perfetto tra drammaturgia, performance attoriale e interazione emotiva con lo spettatore. Questa unicità non credo sia replicabile in modo diverso. Diverso è e deve essere l’approccio ai temi ovviamente.
La paura prima, e l’assenza della stessa dopo, ci hanno reso migliori o peggiori animali sociali?
Dico una ovvietà che è sotto gli occhi di tutti, e cioè che certamente non ne siamo usciti migliori. Ma credo che la pandemia abbia solo accelerato un processo che sempre di più concentra l’individuo in una sorta di ritorsione egoistica su se stesso. Il teatro, in questo caso il Festival, ha il compito di segnalare questa involuzione e metterla a nudo.
Puoi raccontarci ciò che ha spinto Gianni Forte (co-direttore de La Biennale Teatro di Venezia) a frequentare nuovamente il Festival?
Gianni Forte con Stefano Ricci hanno le loro radici teatrali al Castel dei Mondi. È qui che esplodono alla conquista del teatro Europeo fino a portarli alla direzione della sezione teatro della Biennale di Venezia. Per noi è un orgoglio proprio perché evidentemente, come spesso ci accade, avevamo intercettato prima di tutti quello che stava per accadere. Gianni è un pezzo di cuore del Festival e non solo, quest’anno inaugura la sezione “Grandi maestri del Teatro“, l’idea non è nemmeno stata discussa, davanti ad un caffè ci siamo dati appuntamento in modo naturale come se fossimo alla decima edizione della sezione.
Perché autori quali Shakespeare, Dostoevskij, Pirandello e Joyce (di cui si celebra il centenario de L’Ulisse) finiscono per influenzare ancora le produzioni moderne?
Sono autori eterni, attualissimi, le cui tematiche senza tempo sono trattate con una prerogativa intramontabile: il genio!
Michele Sinisi, Annamaria Di Pinto, Cecilia Zingaro e Antonio Memeo. Attori autoctoni di vicende universali. La disabilità visiva può impedirci di scrutare, catarticamente, la nuova alba lasciandoci alle spalle un tragico tramonto?
Il Festival ha prodotto e sostenuto costantemente i talenti locali, è uno dei suoi compiti , e la soddisfazione che ne ritorna è così grande che siamo sicuri che la prossima sarà ancora l’alba più bella. Niente paura.
Festiva Internazionali Castel dei mondi
il sito:
Biglietti e abbonamenti sono reperibili presso la sede della segreteria del festival allestita all’interno dello IAT Andria (Piazza Catuma) dal lunedì alla domenica (09,30 – 12,00 / 17,30 – 20,30)
Tel. 0883290229