Dal punto vernale

fiero lo scorrer del tempo,

giace la legione nella torre del silenzio,

tace lo sciame,

chino alle sue frequenze.

L’ultimo miglio,

terra e radici,

bramando la costa

da sale assetata..

e sulle maioliche in lontananza

lessi la pellicola

di sole riarsa,

l’uomo alla fine dell’uomo…

Lo specchio non riflette

campo di battaglia,

né tampoco un ciglio

che tratteggi l’Ahura Mazdā

qual fiore di damasco.

 

Nea Persepolis (in lingua romena)

Din punctul vernal

mândră curgerea timpului,

zace legiunea în turnul tăcerii,

tace roiul,

aplecat la frecvențele lui.

Ultima milă,

pământ și rădăcini,

râvnind coasta

de sare însetată..

și peste majolicii în depărtare

eu citii pelicula

a soarelui uscată,

omul la sfârșitul omului..

Oglinda nu reflectă

câmp de bătaie,

nici chiar o geană

care să schițeze Ahuramazda

precum floare de damasc.


Articolo precedenteIl sesso debole
Articolo successivoCosa pensano i migranti dell’italiano
Nato a Milano, nel 1975, vive a Cesano Boscone. Poeta e traduttore bilingue italiano-romeno, è redattore delle riviste “Sfera Eonică” e “Regatul Cuvântului”, di Craiova (Romania). Collaboratore anche con le riviste “Boema” e “Climate Literare”, nonché con la rivista internazionale online “Starpress”. Ha pubblicato, insieme a Melania Cuc, la raccolta poetica Monadi, Editura Karuna, Bistrița 2014. Vincitore di numerosi premi letterari, le sue poesie sono state pubblicate in molteplici volumi collettivi e antologie, ottenendo decine di lusinghiere recensioni.