
Muri immensi,
difesa di sé, acquosi
sguardi completamente persi
nel flusso di nuovi incontri.
Chiusura forzata per
sostenere un ego che
chiede sicurezza.
Mi guardo nell’altro,
pupille miopi,
impossibilità a riconoscersi
perché nulla siamo
per noi stessi lontani
dai nostri fratelli.
Paure razionalizzate, inutili,
alterate da scontri fratricidi:
sorridere e accarezzarsi il cuore
per ritrovarsi in fondo al tunnel,
per riscoprirsi migliori,
per riconoscersi nello specchio dell’altro.
***
“…si creano nuove barriere di autodifesa, così che non esiste più il mondo ed esiste unicamente il “mio” mondo, fino al punto che molti non vengono più considerati esseri umani con una dignità inalienabile e diventano semplicemente “quelli”. Riappare «la tentazione di fare una cultura dei muri, di alzare i muri, muri nel cuore, muri nella terra per impedire questo incontro con altre culture, con altra gente. E chi alza un muro, chi costruisce un muro finirà schiavo dentro ai muri che ha costruito, senza orizzonti. Perché gli manca questa alterità ».”
[Lettera enciclica “Fratelli tutti”, del santo padre Francesco sulla fraternità e l’amicizia sociale]