A conclusione del Giubileo straordinario della Misericordia (2015-2016) fu chiesto al prof. Luigi E. Mattei, lo scultore già presente in santuario con la Pietà e la Via Crucis, un progetto artistico di restauro del portone, al fine di aiutare devoti e pellegrini in arrivo al santuario dell’Altomare di comprendere facilmente di entrare nella casa della Madonna, la Madre della Misericordia. Il progetto fatto era interessante, ma per difficoltà sopravvenute parve non realizzabile e fu accantonato. Oggi la porta “Misericordiae Mater”, che il Vescovo Luigi Mansi ha inaugurato la scorsa domenica 23 febbraio, è la terza grande opera di bronzo che l’artista ha realizzato all’Altomare, quasi a completamento di un ciclo scultoreo di notevole importanza artistica e fortemente unitario nel contenuto della fede. A parlarcene è il parroco emerito dell’Altomare, Don Antonio Basile:

Salve, Don Antonio. Perché la decisione di dedicare una porta ai pellegrini nel santuario di Maria SS.ma dell’Altomare in Andria?

Da tempo il portone centrale del santuario mostrava segni di invecchiamento e parti gravemente ammalorate, per cui si rendeva necessario un intervento di restauro. A conclusione del Giubileo straordinario della Misericordia (2015-2016) fu chiesto al prof. Luigi E. Mattei, lo scultore già presente in santuario con la Pietà e la Via Crucis, un progetto artistico di restauro del portone, al fine di aiutare devoti e pellegrini in arrivo al santuario dell’Altomare di comprendere facilmente di entrare nella casa della Madonna, la Madre della Misericordia. Il progetto fatto era interessante, ma per difficoltà sopravvenute parve non realizzabile e fu accantonato. Intanto la nuova pittura-zione della facciata del santuario rese più urgente l’intervento sul portone grande, restaurato nel 2023 con un risultato più che positivo perché mise in evidenza il prezioso legno, il castagno, usato quando nel 1877 fu completata la costruzione dell’attuale edificio sacro.

Quale relazione c’è tra questa opera artistica e il Giubileo della Speranza inaugurato da Papa Francesco?

Una correlazione strettissima. Il progetto originario di cui prima non è stato mai abbandonato del tutto, ma tenuto nel cassetto…in attesa di tempi migliori. Restaurato il portone grande, si è reso urgente anche l’intervento sull’altra porta presente in facciata. Le sue dimensioni ridotte hanno fatto subito pensare alla “Porta santa” presente nelle quattro basiliche pontificie in Roma, che si apre solo nell’anno giubilare ogni 25 anni. L’imminenza del Giubileo 2025 ha suggerito di fare presto. Il progetto originario previsto per il portone centrale è stato ridimensionato e adattato alla porta più piccola e il tema della misericordia è stato unito a quello della speranza: le otto formelle di bronzo, opera dello scultore Luigi E. Mattei già presente in santuario con la Pietà e la Via Crucis, sono state benedette nel pomeriggio del 24 dicembre 2024 mentre Papa Francesco apriva la porta santa nella basilica di San Pietro a Roma e dichiarava aperto il Giubileo 2025. Le formelle, poi, sono state attaccate nei lacunari della porta esistente, restaurata e predisposta ad alloggiare i bronzi, dal maestro falegname Vincenzo Saccotelli.

Sappiamo che lo scultore Luigi Enzo Mattei è l’autore della Porta Santa della basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, benedetta dal Papa San Giovanni Paolo II l’8 dicembre 2001 e aperta per la prima volta da Papa Francesco il 1° gennaio 2016. Quale il legame di questo artista così famoso con il piccolo santuario dell’Altomare?

Il prof. Mattei non è uno sconosciuto in Andria, anzi. Nella Cattedrale fu chiamato dal Vescovo Raffaele Calabro e nel 2009 realizzò i tre elementi principali del presbiterio: l’altare, l’ambone e la sede vescovile. Nel santuario dell’Altomare è presente fin dal 2004 con la Pietà, la statua di bronzo che i devoti possono ammirare nel vestibolo appena entrano in santuario; in esso nel 2014 realizzò la Via Crucis, bella e monumentale, benedetta dal Vescovo Calabro nel primo anniversario della elezione di Papa Francesco. Perciò la porta “Misericordiae Mater” che il Vescovo Luigi Mansi ha inaugurato domenica 23 febbraio è la terza grande opera di bronzo che l’artista ha realizzato all’Altomare, quasi a conclusione e completamento di un ciclo scultoreo di notevole importanza artistica e fortemente unitario nel contenuto della fede.

Perciò, quale relazione c’è tra fede, misericordia e speranza?

Ecco, siamo di fronte al nucleo essenziale della vita cristiana: Fede, Speranza e Carità sono le tre virtù teologali infuse nel battesimo. La Fede ci mette di fronte al mistero di Gesù Cristo, morto e risorto per la salvezza dell’uomo. In Gesù crocifisso si incarna e si rende visibile l’amore infinito di Dio Padre per l’uomo peccatore, un amore che ha il volto della misericordia. Perciò è importante la Via Crucis nella vita del cristiano: guardare e pregare davanti ai quadri della Via Dolorosa, aiuta a capire come l’amore di Dio per gli uomini in Cristo è stato concreto e come noi cristiani possiamo, anzi dobbiamo imitarlo per essere veri suoi discepoli. L’amore misericordioso che Dio ha per noi, dobbiamo donarlo ai fratelli. Solo in questo modo può cambiare in meglio la vita dell’umanità!  Questa speranza i cristiani devono testimoniare con la loro vita!

Nelle sculture di Mattei all’Altomare la Madonna è sempre in primo piano.  Perché?

Perché siamo in un santuario mariano e le opere artistiche sono state volute per aiutare i devoti a comprendere il ruolo che Dio ha assegnato a Maria nell’opera della salvezza. Inviando l’arcangelo Gabriele a Maria, Dio le ha chiesto di collaborare con la maternità verginale del Figlio fatto uomo. Maria ha generato alla vita umana Gesù, il Figlio di Dio, e gli è rimasta accanto fin sotto la croce. Ecco, la Pietà dell’Altomare, che il devoto incontra appena entra nel santuario, ha la postura della Madre che mostra il Figlio agli altri suoi figli, i devoti giunti in santuario, e dice loro: “Guardate fino a che punto vi ha amato; anche voi fate lo stesso, e diventerete persone nuove, risorte insieme al Risorto!”. Nella Via Crucis Maria è presente nella IV stazione mentre prova a sollevare con la mano il legno della croce che il Figlio porta sulle spalle… Ogni mamma cerca di alleviare le sofferenze dei figli e questo fa Maria con ogni suo devoto. Nella XIV stazione Maria è presente sotto la croce ove accoglie la missione della maternità spirituale che Gesù morente le affida. Infine, nella porta ora inaugurata con il titolo “Miseridordiae Mater”, Maria imita il gesto della misericordia compiuto dal Figlio; ma non bisogna dimenticare che Gesù, bambino e poi adolescente, da lei ha imparato la misericordia che avrebbe poi esercitato verso i poveri e i peccatori.

Legno e bronzo, simboli di vita e di eternità, la mano insanguinata di Maria, l’àncora sul libro, la rosa offerta e la croce che l’angelo sostiene, sono tutte condizioni emotive care alla Madonna dell’Altomare. In che modo l’arte si fa strumento di evangelizzazione?

Lo scultore Mattei è un credente, e questo appare abbastanza evidente quando si ammirano le sue opere a soggetto religioso. Contemplando nella porta i simboli elencati nella domanda, pare impossibile che il devoto non si lasci toccare dall’emozione e dal desiderio di imitare: accogliere la misericordia di Dio nel sacramento della riconciliazione, sentirsi toccati e purificati dal sangue che sgorga abbondante dal costato di Cristo e dal suo capo trafitto dalle spine, offrire a Dio la propria sofferenza in comunione con quella di Gesù, trovare la luce nel libro della parola di Dio. Il devoto di Maria, dopo aver incontrato Gesù e sua madre nel santuario, ne esce rinnovato, una creatura nuova, capace di contribuire concretamente al rinnovamento della società. E’ questa la speranza di noi cristiani!


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.

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