
“Sapete dirmi quanti Innocenzo ci sono stati?” chiese timidamente…Fu il cardinale archivista… a fornirgli la risposta “Ci sono stati 13 Papa Innocenzo”.
Lo ringraziò e disse “Io sarò Innocenzo XIV”
(Glenn Cooper da “Un nuovo papa”)
“Chi in conclave entra papa, ne esce cardinale”
(antico proverbio romano)
Da quando il papa è stato ricoverato al Gemelli di Roma, il 14 febbraio, si sono alternate voci sulle sue condizioni, alcune delle quali addirittura lo danno già per morto. Altre, invece, riportano, sia pure con un certo distacco, i dati sulle condizioni effettive (?) del pontefice (anche perché pare che Bergoglio voglia così).
Sui giornali online, troviamo notizie su che tipo di malattia abbia e sugli aggiornamenti del suo decorso, sull’uso della maschera dell’ossigeno e sui suoi flussi, ma anche, contemporaneamente, notizie sul fatto che il papa sta lavorando a un concistoro, a nuove nomine e a quant’altro fa parte del suo ufficio.
Ma davvero nelle sue condizioni, un uomo anziano di 88 anni, può lavorare con tale alacrità? Molti degli atti che il Papa avrebbe compiuto in costanza di ricovero, in realtà, sono anteriori alla data del 14 febbraio.
Poi si parla di dimissioni del papa e di preconclave.
Francesco ha sostenuto che si sarebbe dimesso se fosse stato gravemente impedito per motivi di salute, fissando, così, un punto essenziale e manifestando, implicitamente, allo stesso tempo, il suo dissenso con le dimissioni di Benedetto XVI avvenute per “ingravescente aetate”.
Peraltro, Francesco le sue dimissioni le avrebbe già firmate, all’inizio del suo pontificato, come da lui rivelato nel 2022, una sorta di lettera di dimissioni in bianco.
La possibilità che il Papa si dimetta, dunque, esiste.
Ma proprio perché a molti pare che il pontificato corrente sia giunto al limite e che poco si frappone tra questo e il prossimo conclave, fare un sommario e veloce bilancio del papato bergogliano non sembra così peregrino.
L’immagine del vecchio prete di campagna, quale Bergoglio dà l’impressione di essere, la sua bonarietà, il suo accento sudamericano l’han reso “simpatico”, in questi 13 anni di pontificato.
Di Bergoglio si ricordano delle affermazioni, in qualche modo inaudite dal soglio pontificio, come ad esempio quelle sugli omosessuali, sulle donne, sui non credenti, sui divorziati, che mai sarebbero potute essere pronunciate dalla vocina sottile, quasi in falsetto, di Benedetto XVI.
Tuttavia, non è che Bergoglio abbia realizzato una rivoluzione copernicana nella Chiesa cattolica, anche se, in qualche maniera, ha fatto capire che qualcosa di diverso ci poteva essere nella sua Chiesa.
Bergoglio rivoluzionario, a parere di chi scrive, non lo è proprio: egli è, semplicemente, un “simpatico” conservatore perché, anche dando l’impressione di gettare il cuore oltre l’ostacolo, in fondo, non ha modificato affatto la posizione della Chiesa. Si è limitato, semplicemente, ad assumere un atteggiamento più benigno, ma comunque paternalistico, nei confronti di categorie che per il Vaticano hanno sempre rappresentato il Male, che, guarda caso, chissà perché, è sempre e soltanto tutto ciò che, in un modo o nell’altro, è riferibile alla sessualità, questa specie di fissazione delle religioni, di quella Cattolica in particolare.
Temi come il presbiterato delle donne, l’omosessualità, il celibato dei preti e il suo superamento, le coppie non sposate, i divorziati, e tante altre questioni, sono state sì toccate, come in un volo pindarico, ma senza quasi mai avere una (chiara) disciplina normativa.
Ricordiamoci che il Papa è un sovrano assoluto, forse l’ultimo rimasto sulla faccia della Terra. Quindi in quanto tale concentra in sé tutti i poteri dello Stato, compreso il legislativo. Dunque, lui potrebbe fare tutte le leggi che vuole a disciplinare la cattolicità urbi et orbi, senza che nessuno gli possa contestare alcunché. Al limite, ne potrebbe derivare il rischio di qualche scisma, ma la Chiesa ha sempre vissuto e continua a vivere esperienze scismatiche. E se qualche ramo secco si tagliasse da sé, non sarebbe poi così male.
E allora cosa possiamo dire di Bergoglio e del suo papato “simpatico”, parola banale, che sembra, cionondimeno, l’unica che possa davvero qualificare il pontificato del Papa argentino? Sembra a chi scrive che il Papa non ha avuto il coraggio di rompere gli schemi, di fare delle aperture epocali per una Chiesa veramente accogliente, al passo coi tempi, in sintonia con la maggior parte dei suoi fedeli e di molti sacerdoti e qualche vescovo che hanno il polso della vita delle persone comuni e delle loro difficoltà. Perché, in fondo, le religioni a questo servono, da un lato a soddisfare il bisogno di trascendenza che c’e in ogni essere umano, dall’altro a creare una comunità di individui nella spiritualità e nella socialità, ad assisterli materialmente e moralmente, a lenire le solitudini, ad includere senza giudicare.
Perché non l’abbia fatto ci autorizza a tacciarlo di pavidità, o di conservatorismo (tertium non datur!), per quanto, umanamente, non intacca la spontanea “simpatia” nei suoi confronti (tanto da augurargli una rapida guarigione).
Ma ciò non toglie che per tutto ciò, il papato bergogliano si meriti solo una risicata sufficienza.
P.S. Non si metta, tra le voci positive del bilancio, una certa durezza nei confronti della pedofilia. Quella dovrebbe essere scontata. Sono stati i papati precedenti a mancare gravemente in materia.
Questo Papà ,come tutti i Papa è attualmente in questo mondo sempre più agitato uno dei rarissimi rappresentanti spirituali .
Quanto si Suoi poteri , devono comunque essere molto limitati .
E circondato di nemici .
E prima di tutto un essere umano , straniero , solo e malato ,lontano dal
suo paese e circondato da estranei .
Chi lo ama e chi no.
La chiesa cattolica romana ,che lui
rappresenta nel suo bene e nel suo male
è molto limitata e non si può pensare
realmente che un Papa possa cambiare
qualche cosa ..
E solo un rappresentante…
Manca spiritualità ,manca generosità ,
manca umanità e naturale bontà …
E stato drammaticamente provato durante il Covid : Chiese chiuse , nessuna candela ,nessun fiore ,pochi messaggi di speranza ,poche preghiere .
Nessuna spiritualità,quando il bisogno era
talmente necessario .
Ciò che esattamente succede adesso con
la malattia e le sofferenze di Francisco
Dalla parte del Vaticano ,nessuno messaggio di pura gentilezza e speranza
Freddezza assoluta e nessuna umanità .
Dove è la spiritualità in tutto ciò ?
Dove ?
Forse è questo il più grande messaggio
che lascia Papà Francisco .
Dove è la spiritualità della chiesa cattolica
romana che lui ,con grandi sacrifici umani
rappresenta ?
.
Gentile Signor Fava,
nessuno, men che meno la sottoscritta, mette in dubbio l’alto valore morale e spirituale di questo papato.
La voce di Bergoglio che si alza contro la guerra tra Russia e Usa (per interposta Ucraina), contro il massacro dei Palestinesi ad opera di Israele, contro l’incredibile voglia di guerra dell’UE è ciò di cui abbiamo bisogno, più che mai, adesso.
Il bilancio è negativo sotto il profilo politico, tutto interno allo Stato Vaticano e alla cattolicità tutta. E’ qui che pavidità o tepidezza, o forse conservatorismo, fanno la differenza.
Giacomina Dingeo