Il “grazie” di una mamma al personale del reparto di Ostetricia e Ginecologia del P. O. “L. Bonomo” di Andria
Eccomi qui a circa un mese dall’evento che più di ogni altro ha stravolto la mia vita, la nascita di mio figlio.
Tra una poppata e un cambio pannolino provo a rimettere in ordine i ricordi e le mie emozioni, perché non è vero che si dimentica. Almeno non così presto.
Da tempo la parola che più mi ritorna in mente è GRATITUDINE, mi sento grata alla vita per il bellissimo dono di poter generare vita e questo sentimento si intreccia piacevolmente con l’esperienza fatta in reparto.
Mi avevano preparata al peggio, come spesso accade, complice il bruttissimo periodo storico: partorire nel bel mezzo di una pandemia mondiale. La frase che più mi sentivo ripetere era: “Partorirai da sola!”. Ebbene, posso finalmente dire che non solo le donne non partoriscono da sole, ma non ho mai avuto per un solo momento la percezione di essere sola. Non l’ho avuta durante l’attesa per l’esito del tampone in zona grigia, non l’ho sentita una volta arrivata in reparto. Non sono stata sola durante il travaglio quando lo sguardo empatico e assertivo di un’ostetrica speciale ha saputo guidarmi e capirmi senza troppe parole. Non lo sono stata in sala parto, dove la mano di un’infermiera ha tenuto la mia nel momento più duro. Non mi sono sentita sola neanche quando mi hanno facilitato nel vestirmi, alzarmi, quando durante la notte le puericultrici mi hanno aiutato a calmare e interpretare il pianto di mio figlio (che in fondo era più il mio). Non mi sono sentita sola quando ho ritrovato lo sguardo felice dei medici perché la notte in questo caso non aveva portato consiglio, aveva portato mio figlio. Non sono stata sola mai.
In un momento in cui c’è più bisogno di praticare gentilezza e riconoscere l’encomiabile sforzo di chi è impegnato in prima linea, giunga a tutti voi il mio infinito senso di gratitudine.
Grazie, perché nonostante tutto siete riusciti a farvi percepire come squadra, al di là del ruolo professionale avete conservato umanità, perché il distanziamento, la paura, le mascherine hanno coperto i nostri sorrisi, ma gli occhi sono stati in grado di incontrarsi, riconoscersi nelle affinità più impensabili, emozionarsi, ridere persino nel massimo dolore di una contrazione.
Lo sforzo di tutti voi è stato tangibile, ma il risultato sia per voi appagante.
Grazie, perché mi avete ricordato che quando ci si muove nell’ambito della relazione d’aiuto la competenza professionale è monca senza quella relazionale. E la relazione cura. Sempre.
Grazie, perché ricordo perfettamente tutti e tutto di quei giorni trascorsi. Perché non si dimentica. E questa volta dico: “per fortuna”.
Al personale del reparto di Ostetricia e Ginecologia del P. O. “L. Bonomo” di Andria giunga il nostro affettuoso abbraccio e i nostri più cari auguri di buon anno. Abbiamo vissuto un Natale diverso, con un sapore più amaro, ma forse più autentico: che almeno il 2021 riporti a tutti un po’ di sana, vecchia “normalità”.