È meglio rimanere nudo in mezzi

che l’ospitare in casa la questura…

per dare alla ricchezza la premura

che con la mano nera t’accarezzi…

 

L’accaparrarsi in terra il paradiso

è diventata corsa temeraria:

gincana antica, più che millenaria,

che il fine da morale tiene inviso…

 

Ma non si dà più spazio alla ragione

nel farsi guerra aperta su più fronti

lasciando che si viva sotto i ponti

 

a chi, per letto, adopera un cartone…

e poi, parziale, pesa con bilancia,

le chiacchiere, senza riempir la pancia…


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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.