Spavaldo il cielo che si veste nero

e cupo incombe sulla vigna in fiore.

Il tuono avvisa che la massa ostile

sta riversando già, glaciali sfere…

 

S’adombra il sol, spengendo la sua luce,

e il vento sferza sulla landa intera…

macella la verzura e il nido inonda

con la funesta foga di un ossesso.

 

La volta si rinnova e nuovi sprazzi

riportano un barlume di speranza

ma il rombo si ripete e in lontananza

 

riappare già vestita, quasi a lutto,

di un minaccioso cumulo in arrivo

che, pur scrosciando, lava sol la via.