I cristiani, o quel che ne resta, stanno con la Chiesa o con Salvini?

Caro Direttore,

vedo che “Famiglia Cristiana” batte un colpo secco, senza giri di parole. Vade retro, Salvini. Ben detto. Il ministro dell’Interno da sei mesi, per tutti i giorni che Dio manda in terra, non fa altro lavoro che spargere odio e veleni, fomentando paure vere e paure inesistenti, ché tanto il popolo è bue e le beve tutte.

Immigrati, negri, zingari …la lista solita e conforme che usano i regimi fascisti. Problemi inventati? No, ma certamente gonfiati ad arte per guadagnare consensi e potere. Problemi risolvibili, tant’è che gli sbarchi sono diminuiti dell’85 per cento, omicidi e rapine del 10 per cento …Ed è proprio questo il problema di Salvini, il quale ha bisogno che le cose peggiorino, altrimenti la sua presenza sarebbe inutile. L’uomo nero-verde ha persino usato (e usa) la Bibbia e il Rosario per spargere paure e odio, cioè per bestemmiare i principi del Cristianesimo.
Ecco perché “Famiglia Cristiana” manda un segnale forte, senza giri di parole. Vade retro Satana.

La Bibbia e il Rosario di Salvini sono un’offesa al Cristo che aveva predicato la rivoluzione a favore degli ultimi, degli esclusi, dei negri e degli zingari fino a essere crocifisso dai populisti dell’epoca, che preferirono salvare Barabba. Basterà l’uscita del settimanale cattolico, dopo i tanti vescovi che hanno condannato le politiche razziste e dopo le stesse parole di Papa Francesco sempre a difesa degli ultimi, perché Cristo scelse di essere ultimo fra gli ultimi?

Questa è la domanda da porsi oggi. I cristiani, o quel che ne resta, stanno con la Chiesa o con Salvini? Che forza di persuasione ha oggi l’autorevole settimanale cristiano? Dall’aria che tira, direi che stanno con Salvini e forse pensano che la Chiesa non debba impicciarsi di politica. Diciamo che, nei loro ragionamenti un po’ pelosi, si appellano alla laicità dello Stato. Ma, come mai, accettano senza batter ciglio che Salvini il razzista usi Bibbia e Rosario? Ovvero, lo Stato è laico quando fa comodo e diventa “teocratico” nei comizi? È mai possibile accettare una enormità del genere, questo “islamismo” strisciante, lo stesso che a buon diritto contestiamo agli imam dell’odio?

Caro Direttore, a me di Salvini importa un fico secco, piccolo carrierista dei nostri giorni; importa molto la sua pericolosità sociale, politica, religiosa perfino. Sono felice che “Famiglia Cristiana” abbia sparato a palle incatenate contro il Ras lombardo. La mia preoccupazione nuota nel timore che i Cristiani stiano perdendo la C maiuscola e che si siano rinchiusi nei loro piccoli interessi, nelle paure anche inventate, e che si fidino più della Bibbia impugnata da Salvini che della capacità della Chiesa di influire sulla coscienza dell’uomo “moderno”. È questo il vero problema epocale dell’Occidente Cristiano. Ed è anche la questione che più preoccupa gli uomini di buona volontà, credenti o non credenti, senza differenza. Da qui bisogna ripartire, per riprendere la Soria per i capelli.

Conto su “Odysseo”. Abbiamo il dovere di provarci.


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Pugliese errante, un po’ come Ulisse, Antonio del Giudice è nato ad Andria nel 1949. Ha oltre quattro decenni di giornalismo alle spalle e ha trascorso la sua vita tra Bari, Roma, Milano, Palermo, Mantova e Pescara, dove abita. Cominciando come collaboratore del Corriere dello Sport, ha lavorato a La Gazzetta del Mezzogiorno, Paese sera, La Repubblica, L’Ora, L’Unità, La Gazzetta di Mantova, Il Centro d’Abruzzo, La Domenica d’Abruzzo, ricoprendo tutti i ruoli, da cronista a direttore. Collabora con Blizquotidiano.  Dopo un libro-intervista ad Alex Zanotelli (1987), nel 2009 aveva pubblicato La Pasqua bassa (Edizioni San Paolo), un romanzo che racconta la nostra terra e la vita grama dei contadini nel secondo dopoguerra. L'ultimo suo romanzo, Buonasera, dottor Nisticò (ed. Noubs, pag.136, euro 12,00) è in libreria dal novembre 2014. Nel 2015 ha pubblicato "La bambina russa ed altri racconti" (Solfanelli Tabula fati). Un libro di racconti in due parti. Sguardi di donna: sedici donne per sedici storie di vita. Povericristi: storie di strada raccolte negli angoli bui de nostri giorni. Nel 2017 ha pubblicato "Il cane straniero e altri racconti" (Tabula Dati).

4 COMMENTI

  1. Il cristianesimo si chiama religione della «pietà». La pietà è in opposizione con gli affetti tonici, che elevano l’energia del sentimento vitale; essa opera con effetto depressivo. Quando si ha compassione si perde forza. La pietà aumenta e moltiplica sempre più la perdita di forza che il dolore infligge già per suo conto alla vita. Il dolore stesso, per la pietà, arriva ad essere contagioso; in certi casi può apportare una perdita totale di vita e di energia vitale, perdita assurda, se la si paragona con la meschinità della causa, (il caso della morte del Nazareno). Ecco il primo punto di vista: tuttavia ne esiste un altro più importante ancora.

    La pietà viola insomma la legge della evoluzione, che è quella della «selezione». Raccatta ciò che è maturo per la dissoluzione e si adopera in favore dei diseredati e dei condannati dalla vita. Con l’abbondanza di cose malsane d’ogni genere che «trattiene» nella vita, dà alla vita stessa un aspetto fosco e malcerto. Si è avuto il coraggio di chiamar virtù la pietà — (in ogni morale «nobile» è ritenuta debolezza) — e si è andati più oltre: si è fatto di essa «la» virtù, il terreno, la matrice di tutte le virtù. Non bisogna però dimenticare che ciò era dal punto di vista di una filosofia nihilista che poneva per divisa sul suo scudo «la negazione della vita».[…]
    L’idealista ed il sacerdote hanno tutte le grandi idee in mano, (e non in mano soltanto); le mettono in giuoco con benevolo disdegno, contro la «ragione», contro «i sensi», contro la «scienza», — e vedono tali cose «ai loro piedi» come se fossero forze perniciose e seduttrici sulle quali aleggiasse lo «spirito» in un’astrazione pura: come se l’umiltà, la castità, la povertà, la «santità» in una parola, non avessero finora fatto alla vita più male di qualsiasi altra cosa terribile, di qualsiasi vizio… Lo spirito puro è la menzogna pura. Fino a che il sacerdote sarà [p. 12]reputato appartenente ad una classe «superiore», (il sacerdote, questo negatore, questo calunniatore, questo avvelenatore della vita «per professione»), non si avrà risposta alla domanda: Che cosa è la verità?
    Nietzsche, L’anticristo

  2. E’ vero, cristianamente è vergognoso l’uso che Salvini fa della fede. Ma detto ciò non è l’unico e non è stato l’unico a strumentalizzarla (e non mi riferisco a Mussolini, mi pregio essere molto più contemporaneo nell’analisi del presente). Purtroppo il disprezzo senza remore eseguito in danno alla persona di Salvini perpetrato da anni dalla sinistra italiana attraverso l’uso dei media, facilita e incentiva maggior disprezzo e odio nei suoi confronti, si rifletta che sui social a Salvini gli hanno detto “sparati in bocca”, ma tanto quando l’attacco social è rivolto a Salvini, certi intellettuali dicono che se l’è cercata o restano in silenzio con un sorriso sotto i baffi (se invece l’attacco social fosse stato rivolto a giornalisti di sinistra o pseudo-sinistra, sarebbe stato un atto “fascista”).
    Detto ciò prima di appoggiare il titolone di Famiglia Cristiana dovrei informarmi su chi sia il direttore e possibilmente su chi sia l’entourage del settimanale cristiano.
    Aggiungo che una delle cose fondamentali oggi giorno è iniziare a modificare il linguaggio che il ‘900 ci ha imposto: termini come “fascismo” devono essere ricollocati nel loro contesto e non bisogna permettere che lo si faccia usare ad uso e abuso di chi, usandolo, ne gode quasi spiritualmente.
    Oggi il fascismo inteso come lo intende chi si è “abbeverato” culturalmente nel ‘900 non può più avvenire perché siamo in un era “globale” che non permetterebbe regimi dittatoriali simil novecenteschi (non c’è più nemmeno la “libertà” di farsi il regime in casa! :D) Perché l’attuale sistema mondiale radicatosi dopo la fine della seconda guerra mondiale, ha sconfitto il piccolo fascismo nazionale per essere sè stesso il “fascismo assoluto” di controllo sull’intero pianeta. Questo deve essere chiaro una volta e per tutte a chi è rimasto ancorato ad un visione del mondo nazionalistico, sia di destra che di sinistra. Il “nemico” è fuori la nostra nazione. Salvini è un politico nazionale che dovrà sottostare alle politiche “fascistoidi” mondiali. E comunque giudicarlo ora è troppo presto. E’ un essere umano che appartiene alla nostra comunità italiana e noi lo giudichiamo in base a preconcetti politico-sociali di vetusta fattura. Entriamo in dialogo con lui semmai, e “ammorbidiamolo”. Salvini è mio fratello come lo è l’africano che fugge (coadiuvato da un sistema mafioso) dal suo territorio per “morire” nel nostro territorio.

  3. Caro Nunzio, Salvini non è uguale al poveraccio che fugge da una vita impossibile e da una morte sicura. Caro Nunzio, il fascismo non è stata una parentesi politica, è un modo di pensare che ha prodotto solo fame, miseria e lager. Oggi come ieri. E Salvini è fascista. Punto.

  4. C’è un problema vero, un racconto fasullo del problema e una risoluzione molto pericolosa del problema stesso.
    Era già tutto previsto.
    Anche la chiesa gioca la sua parte. Tante parole, pochi fatti. Non si vedono in giro conventi o lussuosi palazzi gestiti da religiose aprirsi per accogliere i migranti. Meglio affittarli a studenti per fare business molto più laici…
    Viviamo un momento difficile, complicato e pieno di paradossi. In tutto questo resta irrisolta una domanda: DOV’È FINITA L’EUROPA??? Forse queste tristi storie ci stanno dimostrando che si è fatto solo l’euro ma non l’Europa e i vari leader a parole sono tanto bravi ma all’atto pratico emerge il becero e il più utile nazionalismo. E proliferano un po’ ovunque i vari Salvini.

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