Lettera aperta del Vescovo e dei Sacerdoti alla città

Carissimi… il Natale ritorna,

ritorna con la sua luce anche in questi giorni che sono segnati dalle notti più lunghe dell’anno. Il suo ritorno annuale, può anche generare noia e fastidio se ciò che si ripete manca di senso, non accende un certo stupore, non apre alla speranza, come anche può ancora una volta essere motivo di meraviglia, di certezza perché da sempre pensati e amati da un Dio che per questo amore si dà tutto per noi.

Da qualche anno, interrogativi inediti hanno comunque iniziato ad aleggiare sul Natale e sul modo di celebrarlo. Da un lato si è accentuata sempre di più la dimensione commerciale delle «festività di fine anno», che non a caso ha assunto anche nella terminologia una dimensione slegata dall’evento della nascita di Gesù: ormai pochi, anche tra i cristiani, rammentano e testimoniano nei fatti che il mese precedente il Natale è il tempo dell’Avvento, cioè dell’attesa del ritorno del Signore, e si interrogano sulla coerenza di certi comportamenti con il messaggio cristiano.

D’altro canto, assistiamo a curiose e a volte aspre polemiche circa l’opportunità o meno di celebrare in spazi laici e pubblici – in primis nelle scuole materne ed elementari – cerimonie «natalizie»: recite, canzoni, mostre di disegni, feste rievocative vengono improvvidamente cancellate per un malinteso senso di rispetto delle altre tradizioni religiose oppure enfatizzate e promosse per brandire un’identità «contro» l’altro.

Il fatto che determinate tradizioni natalizie non siano più accolte come scontate da tutti potrebbe essere un’ottima occasione per una purificazione del modo che i cristiani hanno di vivere la propria fede e di testimoniarla.

Siamo così sicuri che anche nella nostra Andria gli aspetti ritenuti più ovvi e caratteristici delle festività natalizie abbiano davvero a che fare con la fede in Gesù, nato da Maria, venuto nel mondo per narrare a tutti il volto misericordioso di Dio?

Questi interrogativi possiamo farceli, anzi dobbiamo: per rispetto alla nostra identità,  alla nostra intelligenza e soprattutto alle giovani generazioni.

Pensiamo realmente, di essere coerenti difendendo accanitamente la recita scolastica con melodiosi canti natalizi, facendone un evento irrinunciabile per il proprio figlio, dove gongolarsi di gioia e poi, ad esempio, non ci si pone nemmeno il problema di una diffusa e festosa partecipazione alla messa di mezzanotte o del giorno di Natale?

Pensiamo che sia giusto che la nostra “cattolicissima Andria “ debba anche quest’anno vivere una vigilia di Natale degradante come in questi ultimi anni…?

Sollecitiamo dunque con vigore  il Sindaco e l’intera amministrazione, chiamati a promuovere, rispetto, bene comune, sicurezza, perché non si permetta  che in giorni in cui è grande la bellezza dell’incontrarsi, la straordinaria ricchezza di una fraternità sia deturpata dallo scempio di musica a tutto volume, sparata nelle vie del centro, dalla vendita sfacciata e sregolata di alcool e di stupefacenti. Tutto questo ha ricadute deleterie sulla vivibilità della nostra città, conosciuta per questa circostanza, dai paesi limitrofi,  solo per lo sballo e il caos.

Non sarebbe arrivato il momento di mettere un argine a tutto questo?

Ci permettiamo di invitare i nostri fratelli esercenti a creare un’atmosfera più consona all’ armonia serena di questi giorni, infatti non siamo convinti che solo per il vile danaro,  si possa diventare complici di un impoverimento di dignità dei nostri giovani e adolescenti, se non ragazzi alcune volte, somministrando loro fiumi di alcool senza controllo e creando così situazioni di disordine e di insicurezza per tutti.

Cercando di essere coerenti con la nostra missione non ce la sentiamo di lasciare soli voi genitori nel compito arduo dell’educazione. L’ amore per il bene dei nostri figlioli ci sta veramente a cuore  e quindi, ancor di più in questi giorni,  non possiamo accettare che  bellissimi ragazzi e ragazze si riducano a delle spugne imbevute di vino, alcool che si aggirano per le strade del centro, nei vicoletti del centro storico imbrattando, creando fastidio e sciupando delle energie stupende.

Torniamo alle radici: Cosa pensiamo davvero quando diciamo «Natale»? Cosa è il Natale? Chi è il Natale?

Riscoprire e riaffermare i veri significati della festa che sono quelli propriamente cristiani  – il Dio che si è fatto uomo perché ha tanto amato il mondo – non significa rinchiudersi in un ghetto esclusivo, ma mostrare la creativa capacità di narrare con il linguaggio della nostra cultura in mutamento la perenne «buona notizia» che riguarda tutta l’umanità: la nascita di Gesù, che è abbraccio tra giustizia e verità, è incontro fecondo tra cielo e terra, è speranza e promessa di pace e di vita piena. Insomma, Lui venuto a far risplendere la nostra umanità in tutta la sua bellezza.

+ Luigi Mansi, Vescovo

                                                                Con i Sacerdoti della città di Andria


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Chi siamo? Gente assetata di conoscenza. La nostra sete affonda le radici nella propria terra, ma stende il proprio orizzonte oltre le Colonne d’Ercole. Perché Odysseo? Perché siamo stanchi dei luoghi comuni, di chi si piange addosso, di chi dice che tanto non succede mai niente. Come? I nostri “marinai/autori” sono viaggiatori. Navigano in internet ed esplorano il mondo. Sono navigatori d’esperienza ed esperti navigatori. Non ci parlano degli USA, della Cina, dell’Europa che hanno imparato dai libri. Ci parlano dell’Europa, della Cina, degli USA in cui vivono. Ci portano la loro esperienza e la loro professionalità. Sono espressioni d’eccellenza del nostro territorio e lo interconnettono con il mondo. A chi ci rivolgiamo? Ci interessa tutto ciò che è scoperta. Ciò che ci parla dell’uomo e della sua terra. I nostri lettori sono persone curiose, proprio come noi. Pensano positivo e agiscono come pensano. Amano la loro terra, ma non la vivono come una prigione. Amano la loro terra, ma preferiscono quella di Nessuno, che l’Ulisse di Saba insegna a solcare…