
Arriva il momento che i calci nel culo costituiscono
una prova provata, una cacciata dal tempio, una
riscossa. Ecco il miracolo del giorno: l’Angelo
del Signore è sceso finalmente, guardatelo come furente,
sul sagrato del Cristo Redentore, prende
a calci, pubblicamente, un monsignore.
Sentite come grida, come gli strimpella
le consonanti nella presunzione della testa.
Si direbbe una festa dell’autorità divina.
Percepisco soltanto brani, brandelli, percepisco
la parola gay, la parola amore. Era ora
che si facesse vivo il Signore, che l’afferrasse
per un orecchio il monsignore, quello che tutti
prendevano a misura. Ecco ci è stata rivelata
la giusta direzione, smascherato l’errore,
un miracolo quei calci nel culo a monsignore.
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Nota d’autore:
Propongo qui di seguito alcune mie poesie tratte da un libro pubblicato lo scorso anno dalla casa editrice Macabor, dal titolo Miracoli del giorno.
Si tratta in realtà di azioni di buon senso e di semplice umanità che spetterebbe agli uomini compiere, ma gli uomini di questa società, di questo paese, non riescono più a essere sufficientemente umani da impedire che persone disperate che attraversano il mare in cerca di un futuro dignitoso affoghino in tanti, in troppi, nel disinteresse o peggio nella volontà criminale di favorire i naufragi, non riescono a impedire che tanti lavoratori perdano la vita nei cantieri, nelle fabbriche. Che ci si tolga la vita per un fallimento, che si perseveri nella diffidenza e nel razzismo nei confronti di chi appare diverso. Così i santi danno il buon esempio, fanno vedere come si fa, dimostrano che non è impossibile conservare un briciolo di umanità.