Già in concorso a kermesse del calibro di LazioFilmFestival, Ortometraggi, patrocinato da Apulia Film Commission, “Rivoluzione Gentile”, film scritto da Alessandro Baviello, prodotto da Leonardo Bartoli per Blomb Pictures, e diretto da Francesco Emanuele Delvecchio, sbarcherà il prossimo 18 giugno a Cittadella per partecipare al GeoFilmFestival. A parlarcene è lo stesso regista Delvecchio.

 Ciao Francesco. In un periodo nel quale anche il cinema si è trovato di fronte a difficoltà oggettive, quanta soddisfazione hai provato ad essere selezionato fra i premiati del “GeoFilmFestival”?

Sicuramente tantissima soddisfazione, è per me motivo di orgoglio continuare a credere in quello che la Settima Arte fa nella mia vita dandone un senso. Seppure una macchina complessa e con delle regole precise, il cinema rappresenta un’evasione in cui il sogno ed il racconto possono trovare vita e incontrare ciascuno di noi.

In una rassegna cinematografica incentrata sulla cura dell’ambiente, tu presenterai “Rivoluzione Gentile”, film già noto agli amici di Odysseo, un viaggio alla scoperta dei danni provocati dall’inquinamento della plastica. Dopo la pandemia, quale approccio sarebbe opportuno adottare nei confronti della Natura e quale apporto può dare la Settima Arte a questa campagna di sensibilizzazione?

Dici bene, la cura dell’ambiente deve essere una priorità da parte dell’uomo. L’effetto dell’antropizzazione sta dimostrando cosa non piacevoli sia sull’aspetto climatico che ambiental . Insieme agli attori attivi di questo docufilm (che si avvale anche di patrocini giuridici importanti come l’UniBa, la SeaTurtle Clinic di Noci-Conversano, associazioni come Legambiente, GreenPeace e RetakeBari e Mola) abbiamo raccontato quanto appropriarci di luoghi e spazi comuni non sia un effetto delega ma un diritto ed una tutela nonché un impegno che l’uomo deve avere abitando il luogo che lo vede vivere.  Lo stesso sceneggiatore Alessandro Baviello ha raccontato proprio questo nel suo diario in una giornata di clean up sulle spiagge insieme ad alcune associazioni ed io ho avuto l’onore e l’onere di raccontare questa storia da regista. Per ritornare al discorso sopra citato, abbiamo convenuto insieme nella modalità di racconto partire da una frase del filosofo e saggista Francese Theofile Gautier: “se vuoi essere universale parlami del tuo villaggio”. Ecco, ognuno di noi vorrebbe che fosse florido e pulito. Ringrazio la produzione della Blomb Picture che ha creduto in questa storia e tutti coloro che han lavorato al mio fianco, fare cinema in maniera indipendente non è affatto semplice. Ma le soddisfazioni poi arrivano. Il Giorno della proiezione molti gli spettatori commossi e tanti dicevano “grazie, da domani utilizzerò il vetro!”. Io stesso dissi al pubblico “se vi ho messo in crisi facendovi riflettere ho raggiunto il mio scopo.”

È di poche settimane fa la notizia che quest’anno l’Academy  consegnerà gli Oscars anche a pellicole diffuse solo via streaming. Il circuito online rischia più di limitare il numero dei cinefili o, addirittura, di implementare il pubblico prima restìo a pagare un biglietto per la sala?

La bellezza del cinema sta proprio nella sala, nel buio e nella partenza delle prime immagini proiettate su uno schermo dove la percezione visiva, poi diventata anche sonora, ti avvolge e non puoi fare a meno di immergerti a pieno . Il cinema ed il teatro stanno attraversando un’amputazione temporanea che mai c’era stata neanche nel periodo delle guerre mondiali e che fa parte della cultura di tutti noi perché sono relazione quindi un’amputazione non accettabile ma che sta mostrando anche lati deboli per i lavoratori dello spettacolo, la forza motrice che non si vede e che agisce da dietro le quinte. Abiuro il film visibile sulle piattaforme, va molto in contrasto alla natura stessa di chi sta raccontando una storia: il trailer, la routine del divano, una pizza in casa o i popcorn va incontro all’esigenza della gente, abituata oggi più a correre che a sorprendersi. Sembra quasi che tutto sia sbiadit . Il GeofilmFestival ha messo in moto sulla stessa piattaforma la possibilità di seguire i film in concorso e il pubblico può votare tramite l’app scaricabile Votapp.

Seppur nel rispetto della salute, distanziamento sociale e norme anti-contagio rappresentano un ostacolo o un’opportunità per sperimentare nuove tecniche di produzione sul set?

Solo chi è stato su un set sa cosa significhi lavorare per il cinema. Sul set ci sono, come abbiamo detto, non solo attori ma chi muove la macchina del cinema e lo spettatore è solo il regista . Pensiamo anche alla condizione teatrale. Molto spesso dipende anche dalle produzioni che fanno i conti rispetto ai biglietti quindi agli introiti che questo distanziamento può provocare. Il gioco deve valere la candela. Ecco sicuramente il cinema in piazza può essere un bel modo per non cadere vittime di un’emergenza che sta generando anche fobie multiple. Spero vivamente si possa ritornare presto in sala.

Progetti futuri?

Tornare a far gioire il pubblico. C’è gente ebbra di sana curiosità, desiderosa di ricominciare a gustare pellicole.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.