Si intitola “Mister N” il corto scritto e diretto da Giovanni Cicco, che sarà presentato il prossimo 26 settembre, presso l’Officina San Domenico, ad Andria.

Per l’occasione, abbiamo rivolto al giovane regista Cicco alcune domande:

Ciao Giovanni. Da dove nasce l’idea di girare “Mister N”?
Ciao Michele. Guarda è molto semplice: durante l’ultimo anno di liceo, credo tra gennaio e febbraio, un mio amico mi aveva inviato un link riguardante un bando di un concorso per cortometraggi, organizzato dall’Apulia Film Commission. Il concorso si intitola “The Next Generation Short Film Festival”. Lì per lì non ero molto convinto della cosa, sai, perché ero comunque preso dagli esami di Maturità, così promisi a me stesso che avrei ripescato quel bando, una volta terminati gli esami. Così è stato: la mia passione per il cinema mi ha permesso ancora una volta di viaggiare per un’avventura all’inizio alquanto misteriosa.

Il concorso propone da sé un tema principale al quale ciascun concorrente deve fare riferimento: “Futuri possibili o impossibili”. Non ti nascondo che all’inizio ero molto spaesato, non sapevo cosa scrivere, cosa raccontare, perché non dobbiamo dimenticare che chi fa cinema, sia professionalmente che non solo, deve saper trasmettere delle emozioni, delle vibrazioni particolari allo spettatore, altrimenti che senso ha… Bene, passato qualche giorno di riflessione, mi si è accesa una lampadina: ho cercato di mescolare, spero bene, il tema dei futuri con un altro che io ho molto a cuore, ossia quello delle maschere, dell’identità, della libertà di espressione e così è nato Mister N.

Io credo che ognuno di noi abbia sempre qualcosa da dire, soprattutto quando sono gli altri che non ci permettono di farlo. Mister N. o se preferisci Signor Nessuno è ognuno di noi, è il FUTURO, la BUONA RIVOLUZIONE, colui che ha sempre qualcosa di giusto da dire nel momento giusto. Alle volte bisogna essere coraggiosi nel sfidare questa società per certi versi violenta e sconsiderata, e Mister N. insegna un po’ questo. Ora, non voglio molto soffermarmi sulla trama del corto, anzi vi invito, TUTTI, mercoledì 26 settembre ’18 ore 20:00 presso l’Officina San Domenico (Andria) per visionarlo tutti insieme.

Il cast comprende la presenza di giovani attori, quali Giorgio Fortunato e Francesco Paradiso. Quanto può essere difficile, nel contesto locale andriese, diffondere la passione dell’arte recitativa soprattutto tra le nuove generazioni?
Penso che sia molto difficile trasmettere tutto ciò. Se un giovane decide di immergersi nella sfida della recitazione, lo fa solamente se c’è vera passione. Guarda, credo che alle volte molti lo facciano per puro esibizionismo, e questo non può altro che nuocere all’arte recitativa in sé. Ci vogliono delle regole, seppur basilari, servono per poter entrare in questo campo; basti pensare alla puntualità, fulcro di ogni set, che si tratti di una grande produzione o meno. Il silenzio, quando si gira, è d’oro di ventiquattro carati, e l’ho potuto vivere e capire sulla mia pelle.

Sembrano delle piccole regole da rispettare facilmente, ma quel che ci vuole è la costanza, la perseveranza, la voglia del volersi mettere in gioco. Ecco, anziché dare una risposta definitiva, io mi chiedo: i giovani vogliosi di questo mondo, sono davvero disposti a qualche sacrificio? Io mi ritengo fortunato ad avere due amici come Francesco e Giorgio, fantastici. Io li ho conosciuti girando il film “Ferita di Parola” e ho subito pensato a loro per questo cortometraggio. Sin da subito, si sono resi disponibili; nessuno di noi è attore, però quel che abbiamo messo dentro è passione, e spero tanto che ne sia valsa la pena.

Da giovane cineasta, a quali grandi registi ti ispiri?
Non sono molti i registi ai quali mi ispiro. Se dovessi dire un nome fra tutti, direi Paolo Sorrentino, la sua capacità poetica di raccontare un mondo tutto suo, alle volte anche un po’ strano, devo ammettere, ma con quella forza interiore che dice molto. Basti pensare alla miniserie “The Young Pope”: straordinaria! Il suo caro Lenny Belardo mi ha preso molto e la sua storia mescola degli artifici narrativi e cinematografici spettacolari. Ecco, mi piace molto pensare che vi sia un perfetto connubio tra “sacro e profano”, se così si può dire, un concetto che anch’io ho cercato di trasmettere attraverso Mister N., e spero di esserci riuscito.

Quale fetta di pubblico intende, maggiormente, sorprendere  “Mister N”?
Sicuramente tutti i ragazzi e le ragazze della mia età, anno più anno meno. E’ una storia di ragazzi per ragazzi, in cui credo, anche se in pochi minuti, vengano messe in risalto le debolezze, che alle volte un giovane vive. Anche, però, gli adulti possono comprendere molto da questo piccolo film: anche per loro si parla di libertà di espressione, però il più delle volte è proprio il mondo adulto a non permettere a noi giovani di dire quello che pensiamo, chi siamo veramente in un certo senso. Credo che possa piacere anche a loro, lo spero davvero tanto, anche perché sono tematiche che riguardano il nostro tempo. Ai miei coetanei, mi sento di dir loro, di essere ovunque e sempre, se stessi. Non voglio che la maschera di Mister N. venga compresa come un simbolo di falsità, anzi tutt’altro, e lo capirete vedendo il corto.

Progetti futuri?
Messo da parte questo progetto, dovrò in un primo momento concentrarmi sull’università che ho già iniziato a frequentare. Ho scelto la facoltà di Giurisprudenza e voglio portare a termine nel migliore dei modi anche questo cammino. Ci credo molto, serve formarsi come persone, per essere esempi del futuro. Non ho intenzione di abbandonare il cinema; per ora rimane la più grande passione che io porto con me nel mio cuore, però chissà se un giorno il destino mi vorrà dire qualcosa a riguardo.

Sicuramente mi piacerebbe molto frequentare corsi di recitazione: al momento sono in ricerca, vedremo… Voglio ringraziare tutti coloro che sono parte di questo Piccolo Grande Progetto: Amedeo Lomonte, grazie al quale il corto è realtà. E’ stato fantastico sia nelle riprese che nel montaggio. Miriana di Pietro, che mi ha aiutato molto nell’organizzazione delle riprese, nel reperire il materiale necessario. Poi tutti coloro che hanno voluto mettersi in gioco: i già citati Francesco Paradiso e Giorgio Fortunato, Luca Fusaro, Luca Ciciriello, Domenico Ruggiero, Nunzia di Palma, Domenico Ruotolo, Fabio Zefferino. Un grazie a tutti! Che sia l’inizio di qualcosa di stupendo!


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.