FANGO

Il suo profilo Instagram vanta più di 60mila followers e lui, Pasquale Listone, ventottenne istruttore di tennis napoletano, si è cimentato nella stesura del suo primo romanzo “Fango”(New-Book Edizioni) per raccontare di come polvere, terra e acqua rappresentino l’ineluttabile miscuglio di una vita pregna di relazioni e sentimenti, l’avventuroso escamotage che spinge tre ragazzi a mettersi costantemente in gioco

Ciao, Pasquale. Cosa c’è di sporco e cosa di pulito nel tuo “Fango”?

Il ‘Fango’ è una delle metafore più incredibili ed affascinanti per quanto mi riguarda.

Associare il fango ad una storia o situazione è stato “facile”. Nel fango ci si sporca ma solo sporcandosi si può tornare ad essere puliti. Nel mio fango non c’è sporcizia, c’è consapevolezza. Ed io credo che questo libro insegni proprio questo, la consapevolezza.

Su quale strada comune si intrecciano i destini di Nicola, Stefano e Cristiano?

Sull’unica strada in cui è possibile udire storie e sentire realmente emozioni, la stima.

Sensazione a volte sottovalutata, ma l’unica che faccia nascere curiosità e rispetto.

Quanta influenza hanno Amore e Amicizia nell’affermazione dell’io più​ profondo?

L’amore e amicizia sembrano concetti diversi, delineati e paralleli.

Invece io credo che siano complementari. Quindi l’influenza è tanta, forse troppa.

Progetti futuri?

In futuro spero di far arrivare le mie parole, i miei pensieri a più persone. Indistintamente dall’età. Credo che questo libro possa essere un tramite, una via di fuga, che colleghi le persone al miglioramento.

Infine voglio scrivere ancora e ancora tanto.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.