Sacerdote della diocesi di Andria, attualmente sono fidei donum in Valle d’Aosta, ho conseguito la Licenza in Antropologia Teologica presso la Facoltà Teologica Pugliese “Regina Apuliae” di Molfetta.
Autore di numerosi libri presso le Edizioni Sant’Antonio; collaboratore della Rivista Trimestrale di Teologia e Spiritualità “Jesus Caritas - Famiglia Carlo de Foucauld” e curatore della rubrica “Ripensare tra bellezza e verità” sul sito del mio paese d’origine: Canosaweb.it. Ogni martedì, pubblico sul mio canale youtube (https://www.youtube.com/channel/UCCgVJk1DCdYQhIeh9c6jmBQ) dei video-incontri di tipo culturale, spirituale e religioso, per riflettere ed interrogarsi sul senso della vita, sull'amicizia e la bontà.
Curioso il cenno storiografico reso da Paolo di Samosata. Ci da la vera chiave di lettura in merito alla fine di Icaro “il sognatore”. Ma qui il problema: la sua scelta di sognare morendo contrapposta a quella di sopravvivere odiando. No, per niente. Icaro rimane Icaro e morira’ sognando mentre Spartaco morirà combattendo anche se dopo aver odiato come lui. Le “isole” ormai sono invise a tutti (ancora la maggior parte perche’ è natura) ed anche a chi “sopravvive” con mille euro al mese e sceglie comunque di vivere per far vivere la sua famiglia e tutto ciò per cui è nato. Quanti Icaro consegneremmo cosi al mondo? E quanti Spartaco invece ne darebbero molto più senso?