La relazione emotiva che si instaura fra uomo e animale porta evidenti benefici anche, e soprattutto, sul piano psicoterapeutico, specialmente per i bambini. A spiegarcelo è la Dott.ssa Psicologa, Conny Cafagna, responsabile di attività in Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), e tecnico istruttore di Equitazione. Ed è proprio sul rapporto paziente-cavallo che si concentra la nostra chiacchierata.

Salve, Dottoressa. Quando si entra nel linguaggio specialistico medico, è corretto utilizzare il termine “ippoterapia”?

Oggi è corretto parlare di Interventi Assistiti con gli Animali, IAA, nel caso specifico, con il cavallo. Tali interventi sono improntati su rigorosi criteri scientifici e necessitano di una regolamentazione scientifica volta a tutelare sia il paziente/utente che gli animali coinvolti con l’intento inoltre di arginare il dilagante pressapochismo che spesso si nasconde dietro termini ed azioni confusive, che in molti casi causano più danni che benefici all’interno del settore. Il Ministero della Salute, al fine di potenziare la collaborazione tra medicina umana e veterinaria, ha istituito il “Centro di Referenza Nazionale” per gli Interventi Assistiti con gli Animali e Pet Therapy ed approvato le “Linee Giuda nazionali per gli IAA”. Ciò che emerge con chiarezza dalle Linee Guida Nazionali è il riconoscimento del valore riabilitativo delle attività mediate dagli animali da parte del Ministero della Salute e la conseguente diversificazione della sfera terapeutica da quella educativa, fino a quella ludico-ricreativa e socializzante. Tali interventi prevedono il coinvolgimento di un’equipe multidisciplinare composta da diverse figure professionali ed operatori che concorrono alla progettazione e realizzazione dell’intervento, ognuno con le proprie competenze, in stretta collaborazione sinergica.

Quali caratteristiche deve avere un animale coinvolto negli Interventi Assistiti con gli Animali?

Un animale è coinvolgibile in attività educative, ludico-ricreative e terapeutiche che lo vedono interagire con l’uomo , se possiede le seguenti caratteristiche: attitudini legate alla specie, alla razza, alla linea genetica; preparazione alla relazione con l’uomo; istruzione ai compiti richiestegli negli Interventi Assistiti con gli Animali ed abilitazione allo svolgimento di questi stessi.

A livello empatico, cosa spinge il cavallo ad entrare, più di tutti, in sintonia con l’uomo?

È considerevole il fatto che il cavallo sia ricco di valenze comunicativo-emozionali, in quanto questo animale, quale ponte relazionale e facilitatore di disposizioni relazionali, si pone come protagonista per eccellenza del rapporto bidirezionale affettivo tra uomo e cavallo. Il cavallo rappresenta uno dei mezzi indicati più efficaci in grado di stimolare l’individuo sul piano emotivo, sensoriale, affettivo sino a quello cognitivo e sociale; possiede infatti peculiarità specifiche dettate dalla sua natura e caratteristiche intrinseche in grado di facilitare l’apertura verso il mondo esterno grazie al piacere di una relazione speciale e ad una presenza viva ma non propositiva: il suo movimento, il suo calore, il suo odore fanno sì che tutti i sensi siano in gioco e ne potenzi i differenti ambiti.

L’approccio al cavallo è consigliato solo ad un target infantile/adolescenziale , o può essere  esteso anche al paziente adulto?

Le attività mediate da un animale così grandioso come il cavallo ha una notevole influenza sul miglioramento e sullo sviluppo di competenze trasversali di giovani adulti e bambini con difficoltà e compromissioni sul piano affettivo-relazionale, comportamentale e delle abilità nelle diverse aree della funzionalità globale della persona.

Nell’ottica della multidisciplinarità, è plausibile creare ponti fra un approccio con il cavallo come conoscenza di base, ed attività psico-educative didattiche?

La straordinaria emozione e sensazione che suscita la relazione di un bambino con un animale come il cavallo contribuisce allo sviluppo di aspetti educativi quali, accettazione di regole, disciplina, autocontrollo, socializzazione ed integrazione in un gruppo e soprattutto, a livello personale, vantaggio psichico di un notevole rinforzo di autostima, autocontrollo, senso di responsabilità, fiducia in se stessi e negli altri.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.