di Maria Grazia Pellegrini

Una raccolta poetica dai “fiori turchini” perché magici come lo è stata l’empatia e la fruttuosa collaborazione di tutti i “poetinsieme” (gruppo virtuale di poeti in contatto su Instagram per condividere la medesima passione dello scrivere) alla chiamata dell’ineguagliabile poetessa Maria Grazia Pellegrini, ideatrice di questa silloge il cui ricavato sarà donato alla Fondazione Cavellas Onlus che ha sede nella bergamasca e che gestisce servizi educativi, sanitario assistenziali, residenziali, semi residenziali e domiciliari delle persone in situazione di svantaggio e fragilità.

La copertina morbida, quasi vellutata al tatto da già l’idea della delicatezza profusa nei vari versi qui raccolti.

Ognuno ha aperto la propria sensibilità, l’ha plasmata creando capolavori di suoni, di assonanze, di significati dalle nuances varie a seconda del sentire di ciascun lettore che sia un ragazzino, un adulto, un amante dei versi.

Un coacervo di tante parole che sanno di buono, che coccolano e che sanno come acquietare anche gli animi in subbuglio. In questo la poesia è pura magia, è sogno ad occhi aperti, è un viaggio in un mondo in cui non ci sono barriere, non bisogna difendersi, non vi è cattiveria, un mondo ideale dove gli ideali trovano la giusta dimora.

Un libro che si rivolge a tutti coloro che vorranno concludere una giornata pesante, oppure fare un break veloce tra i vari impegni quotidiani rilassando piacevolmente la mente e perché no anche il cuore. Un paracadute per le tante “cadute” in cui possiamo tutti incorrere, per imparare a volare leggeri senza inutili fardelli di cui ci facciamo carico e per ritrovare la bellezza della semplicità del proprio sé riscoprendo l’io più vero e profondo. Fiori che moltiplicano i germogli di altri fiori anch’essi unici ed inimitabili come lo è ciascuna persona.

Buon viaggio sulle ali di parole semplici, amorevoli, vere.


Articolo precedenteQuando la città di Bisceglie venne bombardata dagli austriaci
Articolo successivoLo stomaco sociale delle formiche
Mi chiamo Monica Fornelli e scrivo sin da piccolina. Sono una docente di francese appassionata di somatopsichica; lo stare bene per me è essenziale per cui da sempre scrivo per “ricrearmi” un mondo ideale in cui tuffarmi e potermi riequilibrare abbracciando me stessa e al contempo abbracciare virtualmente chi vorrà leggermi. Ho partecipato a vari concorsi nazionali e internazionali tra cui “Il Papavero d’Oro“, “Levante” indetto dalla rivista Radar Sei, “On the air”, “Nino Palumbo”, ottenendo vari riconoscimenti e menzioni in giornali locali come “la Gazzetta del Mezzogiorno“ e “Meridiano Sud”. Alcune mie poesie sono presenti in antologie quali “Fiori Amori” e “Le stagioni” ed. Barbieri; “Parole senza peso” ed. Writers, “Nitriti al vento“ ed. La Conca, “Il Federiciano” ed. Aletti. Nel 2011 è uscita la mia prima raccolta dal titolo “I colori della vita” (ed. Albatros) presentata anche alla fiera del libro di Torino.