Responsabilità, sanità, sicurezza nelle scuole

Una recente misura varata dal governo prevede che chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative è tenuto a possedere la certificazione verde, ormai nota a tutti come green pass. Ciò fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, allo stato attuale.

Il dirigente scolastico ed i responsabili di tutte le istituzioni scolastiche, educative e formative hanno quindi il compito di controllare il possesso del green pass da parte dei lavoratori che svolgono la propria giornata lavorativa negli edifici sacri della formazione.

Con la nuova piattaforma telematica per i controlli potrebbe essere superato il problema di privacy rilevato dal Garante per la protezione dei dati personali, il quale aveva espresso posizioni contrarie alla possibilità che le scuole ottenessero e conservassero le liste dei no-vax. Accanto alla voce di ogni docente sottoposto dal primo giorno di settembre all’obbligo di certificazione verde per insegnare, compare un disco verde o un disco rosso, i quali indicano – rispettivamente – il via libera o lo stop senza altri dati cc.dd. sensibili. Le segreterie scolastiche non saprebbero se il docente sia vaccinato contro il Covid-19, con quante dosi e da quanto tempo, o se sia guarito oppure se sia risultato negativo ad un test, il c.d. tampone. Le segreterie scolastiche non saprebbero nemmeno se il proprio personale sia esente dalla vaccinazione o se invece non ha il green pass per posizioni ideologiche no-vax radicali, o perché si è ammalato e così via.

Sui presidi delle scuole, inutile dirlo ma sempre opportuno evidenziarlo, ricadono prestazioni di verifica e controllo molto delicate. Sui presidi incombe una posizione di garanzia che si fa ancora più sottile, in punto di diritto, come posizione di protezione verso terzi, per un interesse pubblico ritenuto urgente dagli apparati del governo nazionale.

Ogni tanto, facciamolo: ricordiamoci che dirigere non è un gioco, ma un’impresa; in questi casi una quotidiana missione. Spesso, come in questo caso, le donne e gli uomini a capo di strutture a diretto contatto con le persone in carne ed ossa e con i territori vengono lanciati nell’arena, per poi restare soli quando occorre gestire le comprensibili e meno comprensibili ansie dei genitori. Quanto durerà la solitudine di chi ha responsabilità in campo, lontano dai palazzi delle tecnocrazie? Si spera il meno possibile.


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Luigi Trisolino, nato l’11 ottobre 1989 in Puglia, è giurista e giornalista, saggista e poeta, vive a Roma dove lavora a tempo indeterminato come specialista legale della Presidenza del Consiglio dei ministri, all’interno del Dipartimento per le riforme istituzionali. È avvocato, dottore di ricerca in “Discipline giuridiche storico-filosofiche, sovranazionali, internazionali e comparate”, più volte cultore di materie giuridiche e politologiche, è scrittore e ha pubblicato articoli, saggi, monografie, romanzistica, poesie. Ha lavorato presso l’ufficio Affari generali, organizzazione e metodo dell’Avvocatura Generale dello Stato, presso la direzione amministrativa del Comune di Firenze, presso università, licei, studi legali, testate giornalistiche e case editrici. Appassionato di politica, difende le libertà e i diritti fondamentali delle persone, nonché il rispetto dei doveri inderogabili, con un attivismo indipendente e diplomatico, ponendo sempre al centro di ogni battaglia o dossier la cura per gli aspetti socioculturali e produttivi dell’esistere.

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