Mi sento rintronato dalla sorte

Che mai avrei creduto, sì nefasta

La fede appesa, l’ultima rimasta:

M’ha reso le speranze ormai più corte.

 

E del sussidio speso non rimane

Che un flebile ricordo d’indulgenza

Dacché marcata fu la mia presenza

Nell’ascoltare il suono di campane,

 

Di questo o quel soggetto sconosciuto,

Maldestro, o dall’ignavia ovattato

Che poi rimase un giorno senza fiato

 

Nel predicare il fallo e l’accaduto…

Ma rimanendo inoltre un po’ sbandato

Nel dare il suo giudizio mal filtrato.

 

02/03/2021


Fontehttps://pixabay.com/it/photos/campane-bell-torre-campanaria-2413297/
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.