Quando due vigilesse lodano il senso civico made in China

“Buongiorno!” – esclamano con visibile enfasi le due vigilesse entrate nel negozio.

“Buongiorno!” – risponde, quasi con timidezza e con il suo inconfondibile accento orientale, il titolare di un “negozio cinese” nel pieno centro di Andria.

Chi assiste alla scena, è colto da comprensibile, se non persino legittima, curiosità e prova a scoprire la ragione di tanto calore umano da parte delle due vigilesse.

La ragione è presto detta ed è di quelle che fa bene comunicare nella sezione “buone notizie”: qualche giorno fa, un’insegnante, il cui stipendio, come è noto, non è di certo da milionari, si era recata per fare compere in quel medesimo negozio; aveva con sé una busta contenente 237€, soldi raccolti dai bambini della sua scuola e destinate a varie iniziative didattiche; distrattamente, l’insegnante aveva dimenticato la busta sul bancone e così, una volta andata via e resasi conto dell’ammanco, aveva provveduto a rifondere di tasca sua la somma che considerava ormai definitivamente persa.

Solo che non è finita come lei temeva…

Quando il titolare del negozio si è reso conto dell’accaduto, proprio lui, un “cinese”, uno di quelli che tanti stereotipi e pregiudizi qualificano in modo non di certo benevolo, non ci ha pensato due volte: si è recato immediatamente nel vicino ufficio dei vigili urbani e ha consegnato la busta con i contanti.

Bravi sono stati poi gli stessi vigili a risalire a chi quei soldi aveva smarrito. Bravissime sono state le due vigilesse che hanno avvertito l’obbligo morale di tornare in quel negozio non solo per comunicare che la somma era tornata nelle mani di chi l’aveva persa, ma anche per lodare il senso civico di chi magari non ha la cittadinanza italiana, ma ha dimostrato un senso di comunità, un’appartenenza, direbbe Gaber, ben superiore a quello di tanti altri.

E qui l’umile cronista si ferma, sennò la buona notizia diventa altro ed oggi proprio non è il caso…


2 COMMENTI

  1. Il cinese lavoratore tipo, per cultura ed educazione sociale, non si sottrae a questi comportamenti che restano esemplari anche da parte di chi, italiano, “vive” già in casa nostra. Sono frequenti anche tra di noi tali episodi con protagonisti nostri concittadini. L’onestà non ha identità razziale o etnica cosi come la criminalità e l’usura; il riferimento a questa ultima attività fa pero’ da contraltare proprio all’azione da “Libro cuore” compiuta dall’amico del Sol Levante.

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