È nel pianto della contrizione che si scioglie il cuore di pietra

Come conciliare libertà e legge, amore e comando? Già gli antichi sapienti dicevano che gli uomini, per essere liberi, non dovevano obbedire al tiranno, ma avere una legge che gli rendevesse uguali e dunque liberi. Era la Legge il riferimento per la libertà. Per l’ebreo Paolo di Tarso per il quale, come ogni ebreo, la Legge biblica era tutto, ad un certo punto, dinanzi alla conoscenza di Cristo, egli ritenne, tale motivo di vanto precedente, spazzatura.

Il giovedì santo però si fa memoria del comandamento dell’amore che Cristo chiede ai suoi nell’ultima cena: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”. Questo comando in realtà è un invito a conformarsi alla sua vita, comandamento di libertà.
Rino Gaetano ha scritto una splendida canzone, “A mano a mano”, dove parla di amore e speranza, parole che allargate al comando di Gesù potrebbero aprire a splendide interpretazioni.

Le sue parole, applicate a Cristo, sono un bellissimo commento al comandamento dell’amore, il solo fiore capace di crescere nel giardino, pur nell’inverno del male, vittorioso sul vento crudele. “Dammi la mano e stammi vicino”, come invocazione al Cristo, può far nascere il fiore dell’amore nel giardino del comandamento che, neanche l’inverno dell’invidia e della gelosia può distruggere. La vera ricchezza, non nel denaro, ma nella speranza, dopo l’inverno del dolore, nell’amore, può ritrovare la sua vera primavera. Allora il comandamento è l’amore fedele che torna, ciò che fiorisce nella reciproca carità, attraverso il dono della fraternità.

È nel pianto della contrizione che si scioglie il cuore di pietra, si scioglie dopo il vento crudele, e diviene carne che profuma di cielo, cuore divino. È il cuore che torna fedele da adultero, così che si può gridare: l’amore è tornato! La bella stagione del bene che era finita, a causa del dolore della morte, che rubava ogni speranza, e tutto ciò che sembrava assurdo, nel sabato sera dell’attesa, nel giardino del sepolcro, colora l’umanità di luce, all’alba di un amore che vince la morte. Da quel giardino può nascere un fiore di questo amore crocifisso per te, per ognuno, frutto della speranza, amore comandato che tutto trasfigura perché risorto.

Possa la nostra mano essere presa dall’amore di chi ha amato, affinché impariamo, a mano a mano a starci vicino, dopo gli inverni dell’indifferenza. A mano a mano, perdersi per ritrovarsi con ogni persona, scoprendo un fratello che torna vicino, il fiore del nostro giardino.