C’è necessità di una fiducia nel futuro che esige oggi i germi di una speranza

Il nostro mondo sta vivendo molti momenti di tristezza per il fatto che si vivono momenti di sfiducia e angoscia che generano paura verso il futuro. La stessa cultura risulta parcellizzata e smarrita. I dibattiti televisivi sono fondati più sull’emotività che sulla razionalità. Spesso non conta la notizia, ma come la si dice. A dominare spesso è l’ignoranza dei processi storici. Si analizzano non di rado i fatti, per quello che sembrano, e si dimentica che ogni analisi dovrebbe essere il punto di arrivo di un percorso.

L’incompetenza diffusa, caratterizzata dall’arroganza di una pseudo conoscenza, è fonte di buio. L’ignoranza, nella società di internet, lascia tanti punti interrogativi. Si riscontra, non di rado, una inettitudine al pensiero approfondito, studiato, analizzato e fondato. La rozzezza, la villania e l’inciviltà sono evidenti ormai, non solo nelle periferie relegate ai margini della società, ma anche nei luoghi più insospettabili della società. La violenza, verbale e non, è protagonista, quotidianamente, nelle cronache. Accanto alla rozzezza, anche di personaggi in vista, vi sono migliaia di preconcetti e credenze errate. Molti credenti, ad esempio, confondono la fede con atteggiamenti superstiziosi. Se in passato il tabù era il sesso, oggi ce ne sono molti altri come, ad esempio, la morte.

Proprio quando è aumentata la possibilità di conoscere in estensione, attraverso internet, è venuta meno la comprensione sapienziale e la profondità analitica, con conseguente giudizio critico. Si può affermare che lo stesso fanatismo trova, paradossalmente, più spazio e, non di rado, viene confuso con forme di prevenzione. L’uomo ha dunque bisogno di portare, tra le tenebre dei preconcetti, dell’arroganza, della violenza verbale, la luce della conoscenza profonda e capacità critica. Bisogna tornare ad avere fiducia dell’umanità che sa, autenticamente, essere tale quando mette al centro l’accoglienza, nonostante le mille difficoltà. C’è necessità di una fiducia nel futuro che esige oggi i germi di una speranza. Le farfalle, che portano i colori della speranza, devono trovare oggi le crisalidi della fiducia, portatrice di una luce presente qui ed ora che, rifratta, possa irradiarsi nella bellezza di un arcobaleno di desideri. La luce allontana le tenebre dell’errore e del preconcetto.

C’è bisogno, per essere una società veramente libera, di creatività di pensiero che possa poggiare sulla pacifica fiducia, caratterizzata da un nuovo Rinascimento sociale e un umanesimo esistenziale. La bontà, banalizzata oggi in buonismo, può essere la regola del ben vivere. Senza bontà, fiducia e bellezza, non saranno certo i governi a creare una società armoniosa e bella. Non bastano regole, serve benevolenza. La fiducia nell’uomo e nelle sue capacità possa portare gli individui ad una vita che debelli la superficialità, l’apparenza e ogni forma di fanatico odio. Per essere migliori domani bisogna seminare oggi una nuova speranza. Più che di parole, c’è bisogno di gesti fattivi che aprano il cuore e la mente ad un mondo migliore.


Articolo precedenteSciare ”plastic free”? In Italia si può!
Articolo successivoResipiscenza
Sacerdote della diocesi di Andria, attualmente sono fidei donum in Valle d’Aosta, ho conseguito la Licenza in Antropologia Teologica presso la Facoltà Teologica Pugliese “Regina Apuliae” di Molfetta. Autore di numerosi libri presso le Edizioni Sant’Antonio; collaboratore della Rivista Trimestrale di Teologia e Spiritualità “Jesus Caritas - Famiglia Carlo de Foucauld” e curatore della rubrica “Ripensare tra bellezza e verità” sul sito del mio paese d’origine: Canosaweb.it. Ogni martedì, pubblico sul mio canale youtube (https://www.youtube.com/channel/UCCgVJk1DCdYQhIeh9c6jmBQ) dei video-incontri di tipo culturale, spirituale e religioso, per riflettere ed interrogarsi sul senso della vita, sull'amicizia e la bontà.