Musica e coraggio, questi gli ingredienti che Francesco Narducci utilizza per il restyling letterario de “Il Paziente 0”, un libro sulla sclerosi multipla reintitolato “Vent’anni di sclerosi multipla…e non sentirli”, un vademecum di speranza e armoniosa consapevolezza:

Ciao, Francesco. Perché hai scelto di modificare il titolo del tuo libro “Il Paziente 0”?

Essenzialmente è stata una strategia di marketing. è vero che trattasi dello stesso libro “Il paziente 0”, ma non arrivava al mio target di riferimento. Mi spiego meglio. Pubblicai il mio scritto con la speranza di arrivare a molti più giovani possibile. Bene, i giovani di oggi difficilmente cercano grazie a Google “Il paziente 0”, perciò il mio libro era fin troppo “di nicchia”. In occasione dei vent’anni dalla diagnosi (2004-2024), ho deciso di modificarne il titolo con: vent’anni (come una famosa canzone dei Maneskin) di sclerosi multipla (paroline molto ricercate) … E non sentirli (perché, a distanza di 14 anni dal mio intervento, effettivamente è così).

A vent’anni dalla diagnosi, cos’è per te, oggi, la sclerosi multipla?

La sclerosi multipla la vivo come un argomento da discutere, considerandomi, senza falsa modestia, un esperto del settore (ci tengo a precisare che non sono un medico). Sono attualmente Consigliere Nazionale della mia associazione www.ccsvi-sm.org per il terzo mandato consecutivo e referente regionale pugliese. Vivo normalmente e tutti lo possono confermare tra cui amici, colleghi, parenti, ecc.

Come nasce la collaborazione con il chitarrista Luca Colombo?

Nel libro parlo di quanto stimo Luca e per me era un sogno conoscerlo di persona (nel libro parlo anche di quando volevo trasferirmi per seguire le sue lezioni di chitarra). La foto che mi ritrae con lui fu del tutto inaspettata. Praticamente partecipai ad un suo seminario e portai con me una copia del libro. Lui mi vide, mi riconobbe chiamandomi per nome e, nonostante si rese disponibile solo per una foto di gruppo (eravamo in tanti), mi abbracciò come un fratello, donai il mio libro autografato e fu lui stesso ad insistere per fare una foto assieme. Ovviamente quasi svenivo per l’emozione.

QR code e nuova copertina, ma qual è il messaggio di “Vent’anni di sclerosi multipla…e non sentirli”?

Il messaggio forte è che “sclerosi multipla” non significa stampelle, sedia a rotelle e/o morte. Purtroppo è questo che mi lasciavano intendere vent’anni fa. Il mio scritto è del tutto attuale perché era un diario genuino, scritto da un ventenne incompreso, solo, ma con una grande voglia di vivere.

Ho già presentato il mio libro in una libreria della mia Città, ho presentato il libro presso il Comune di Altamura in occasione di una rassegna letteraria assieme a svariati scrittori e non escludo in futuro di presentarlo anche in altre librerie e, perché no, anche presso il Comune di Andria (ne sarei onorato). ll mio desiderio è di incontrare molti giovani, in associazioni, nelle scuole… Perché è con loro che voglio un contatto diretto, perché è quello che ha pesato di più nel mio percorso della patologia: non avevo la comprensione assoluta di chi c’era già passato.

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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.

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