Sereno come l’acqua in una diga
Che aspetta sbocchi aperti per fluire
E scorrere tra i ripidi scoscesi
Rendendosi impetuosa verso il mare.

Sereno come un cielo nuvoloso
Di tratto poi squarciato da saette,
Come un soldato ucciso e fatto a fette,
Al pari di un amore martoriato.

Sereno pur nel giorno del Giudizio
In mano la gran lista dei peccati
Nell’aspettar il turno, dal Signore,

Cercando di restare ancor Sereno
Al pari di una pentola a pressione
Rimasta con la valvola otturata?


FontePhotocredits: Paolo Farina
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.

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