Intervista ad Andrea Petroni, travel blogger di Vologratis.org
Uno dei quesiti più frivoli – ma forse anche dei più frequenti – dei mesi di confinamento è stato: cosa sarà di noi quest’estate? Saremo ancora chiusi in casa? A marzo, aprile, maggio, abbiamo visto saltare all’aria i nostri piani per le vacanze estive: frontiere chiuse, voli cancellati, viaggi rimborsati – rimandati, a volte. Una volta fuori, stupefatti che ci volessero le maniche corte e non più il cappotto, il pensiero di fuggire, anche solo per qualche giorno, e goderci il mare, la montagna, il lago o quel che sia, si è fatto subito sentire. Dove andare? La scelta è stata ovvia per moltissimi: restare in Italia, per sentirsi più al sicuro, per rischiare meno, per ridare una mano all’economia.
Di questo ho parlato con Andrea Petroni, fondatore del blog Vologratis.org, uno dei travel blogger più seguiti e influenti d’Italia.
Andrea, data la tua esperienza nel settore del turismo e dei viaggi, come pensi si svolgerà quest’estate?
La pandemia ha creato grossi problemi al turismo, è inutile negarlo. Molte strutture non riapriranno e molti italiani non potranno andare in vacanza. A mio parere, le ragioni di questi problemi sono contenute nel concetto chiave di mancanza: mancanza di ferie, già godute o imposte; mancanza di soldi e guadagni, a causa della perdita dei posti di lavoro, delle attività per troppo tempo chiuse, della cassa integrazione; mancanza di turisti stranieri, che negli anni passati hanno decretato il successo, anche economico, di molte località del nostro Paese.
L’estate 2020 sarà un’estate italiana, un ritorno a qualche decennio fa con il turismo di prossimità che rivestirà un ruolo di spiccata importanza. Sarà sicuramente un’estate che ci farà riscoprire la nostra bella Italia, che per troppo tempo abbiamo trascurato.
Come deve cambiare il “linguaggio” del turismo, soprattutto in Italia?
In questo momento i settori del turismo e degli eventi sono quelli più in crisi. Forse le istituzioni – parlo soprattutto degli enti locali: regioni, province e comuni – si accorgeranno che, per attirare nuovamente turisti nazionali e internazionali, bisognerà attivare politiche di marketing turistico. Prima il turista arrivava richiamato dalle bellezze del nostro Paese, dal sole e dal buon cibo, ora bisognerà prenderlo per mano e guidarlo alla riscoperta di un Paese che per mesi è stato citato dalle prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo come uno degli stati più colpiti dal virus. È il momento di far leva sulla sicurezza, ispirare di nuovo fiducia.
Viaggiare apre la mente. Credi che questa esperienza (e le sue relative restrizioni e chiusure) ci cambierà, ci renderà meno aperti?
A mio avviso, questa esperienza non ci renderà meno aperti. Credo che non appena sarà possibile torneremo tutti a girare per il mondo. Chi è abituato a viaggiare sente sempre forte il desiderio di muoversi e soddisfare la sua sete di conoscenza e di curiosità.
La maggior parte di noi resterà in Italia per le vacanze. Che consigli daresti per riscoprire il Bel Paese? Hai segreti da condividere?
Durante la pandemia ho portato avanti un progetto un po’ folle, “Racconta il tuo borgo e ripartiamo viaggiando in Italia”, chiamando a raccolta i lettori del mio blog VoloGratis.org e i follower dei miei canali social e chiedendo loro di raccontare il borgo in cui vivono, in modo da creare una guida alle piccole realtà nascoste di cui l’Italia è piena e che purtroppo vivono all’ombra delle loro “sorelle maggiori” più importanti. La partecipazione è stata così entusiastica che ne è nato un libro, “In Viaggio tra i Borghi d’Italia”, un percorso di 92 racconti di chi quei borghi li vive e li conosce alla perfezione. Un modo per far riscoprire questi piccoli luoghi e dare una mano alla loro economia martoriata dalla pandemia.
Viviamo in uno dei paesi più vari e ricchi del mondo dal punto di vista naturalistico, artistico e culinario: riscopriamolo e riviviamolo come si deve.