
Damiano Landriccia premiato al concorso per Michele Palumbo
Durante la cerimonia per la terza edizione l Premio Giornalistico “I Fatti, le Idee, le Opinioni – Michele Palumbo”, avvenuta lo scorso 28 giugno, presso la Biblioteca Comunale di Andria, a ricevere una Menzione Speciale dalla Giuria è stato una firma di Odysseo, Damiano Landriccia. Il suo articolo “Ucraina: lo storytelling di una guerra moderna che uccide quanto una vecchia” ha riscosso interesse e diffuso apprezzamento.
Ciao, Damiano. Perché hai scelto di concorrere per il Premio Giornalistico “I Fatti, le Idee, le Opinioni – Michele Palumbo”?
È stato il direttore di “Odysseo”, Paolo Farina, a propormi di partecipare con un articolo e non poteva farmi un regalo più bello. Ho imparato, inciampando più volte negli altri esseri umani, a volte nei miei stessi passi, che l’amicizia è una casa, un rifugio, un luogo di incontro. E considero da sempre persone come te, Miky, e Paolo una “casa”. Nel bene e nel male questa casa riconoscerà i limiti e i pregi.
Tornando a noi, ho letto il bando e raccolto informazioni a riguardo: una occasione speciale, unica.
Il resto è una serata nella Biblioteca Comunale di Andria, attendendo di ricevere uno dei premi, seduto accanto Paolo, vicino mia madre e a due amici cari.
Pur non avendolo conosciuto in vita, da dove deriva la stima postuma che nutri per il prof. Palumbo?
Non conoscevo il prof. Palumbo e Paolo me ne ha parlato. Tutti, nella sala della Biblioteca Comunale di Andria dedicata al premio in sua memoria, ne hanno parlato con stima e affetto.
E non si può fare altrimenti per chi aveva cuore e cultura e parole per descrivere, raccontare e avvicinare altri uomini alle cose della vita.
Hai ottenuto una Menzione Speciale dalla Giuria per un articolo sull’invasione russa in Ucraina. A livello giornalistico, quale aspetto non è stato ancora approfondito riguardo al questa guerra nel cuore dell’Europa?
La guerra in Ucraina è il fallimento dell’umano che c’è nell’uomo. È un rigurgito di scelte politiche internazionali anacronistiche e sbagliate: che senso ha ancora la NATO?
I comunisti mangiano ancor i bambini americani e occidentali? Meglio riderci sopra.
Il mio articolo è poca cosa, ma è stato scritto di getto, spontaneamente e sinceramente.
La “Menzione Speciale della Giuria” è più di un premio, è una menzione speciale per il mio cuore e la mia anima.
A chi dedichi questo prestigioso riconoscimento?
Questo premio lo dedico a mio padre che è morto da poco: non condivideva la mia passione per il giornalismo, era un uomo di altri tempi e alle passioni preferiva la razionalità e praticità, ma anche quel tipo di sentimenti può insegnare a vivere a un figlio. Io gli sono debitore, sono cresciuto nel rispetto e nell’educazione.
E lo dedico a Paolo Farina: senza fronzoli o convenevoli lui è una “casa vivente”. È luogo morale, culturale e spirituale in cui cibarsi di piccole cose come di grandi. Ognuno di noi è una casa, basta solo decidere se le porte avranno una chiave vicino per aprirle e chiuderle.
Non nascondo di avere un carattere difficile, di poter essere duro e irreprensibile e incomprensibile, ma scontrarsi aiuta a tornare sempre in quella casa da cui si è usciti sbattendo la porta con una parte di sé guarita e migliore. Odysseo è una casa.
Alla mia famiglia dedico ogni giorno la mia vita e questo mi rende felice.