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I dati di Coldiretti Puglia registrano un calo del 27%. In pericolo le eccellenze del territorio
La crisi dovuta alla pandemia da covid-19 ha coinvolto tutti gli ambiti della vita sociale, comportando ingenti perdite dai risvolti indefiniti. Oggi affrontiamo la difficile situazione in cui versa il settore enogastronomico pugliese.
I dati parlano chiaro, la Puglia allarma con il dato concernente l’affluenza di turisti enogastronomici. Secondo Coldiretti il calo è rilevante, dell’ordine del 27%. Questa situazione mette in pericolo i 311 prodotti alimentari tradizionali pugliesi, custoditi e salvaguardati con cura dalle generazioni di coloro che operano in questo settore. ‘’L’agricoltura pugliese è leader per valore aggiunto ma anche per la leadership indiscussa nella qualità alimentare con 311 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 10 prodotti DOP, 29 vini DOC e 6 IGP ed è la seconda regione più bio d’Italia, con 266mila ettari coltivati e 9380 operatori, una incidenza del 20% delle superficie biologiche sul totale, dove sono aumentati nel 2020 i consumi familiari di alimenti biologici”. Secondo Coldiretti, la Puglia è anche “una regione da primato per la biodiversità, promossa dalla rete di vendita diretta degli agricoltori più estesa grazie alla Fondazione Campagna Amica che ha sempre continuato a garantire alla popolazione prodotti sani, genuini e a chilometro zero’’. Inoltre, dal Rapporto 2021 sul Turismo enogastronomico in Italia, risulta che il 31% dei “turisti alimentari’’ ha optato per la diminuzione della spesa nel 2020 rispetto al precedente anno, con la Puglia che si stabilisce al quarto posto della classifica nazionale delle regioni più gradite dai turisti enogastronomici e gastronomici. A tal proposito è da riportare l’importante annuncio del premier Mario Draghi, secondo il quale dalla metà di maggio entrerà in vigore il pass verde nazionale per i turisti italiani e stranieri e dalla seconda metà di giugno sarà pronto il Green pass europeo. Il calo dei turisti ha comportato un importante decremento economico, coinvolgendo, oltre al settore alimentare, anche il settore dei trasporti e dello shopping.
Secondo Coldiretti Puglia, visto il decremento di altri settori economici quali quello industriale, del commercio ed artigianale, il cibo è divenuto il perno dell’economia pugliese, ricordando così che la produzione alimentare pugliese è da sempre rinomata, vantando una moltitudine di prodotti d’eccellenza, come la burrata andriese, la ricotta marzotica o salata leccese (così chiamata per via della sua produzione nel mese di marzo), la pasticceria, la gastronomia e la produzione vinicola; per tal motivo, Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, ritiene che il turismo enogastronomico rappresenti ‘’il vero traino dell’economia turistica pugliese’’ e aggiunge che il covid ha comportato un calo del turismo straniero nella regione pugliese del 61% nel precedente anno, rispetto al 2019, toccando il minimo da almeno venti anni. Necessario quindi valorizzare la produzione alimentare pugliese; così facendo sarà dato un importante impulso al settore economico, purtroppo in ginocchio a seguito della pandemia da covid-19. Solo così la produzione del Belpaese potrà situarsi in posizioni migliori nei ranking dei mercati esteri, desiderosi anch’essi di riprendere quote del nostro mercato per quanto riguarda l’enogastronomia turistica.