Una straordinaria favola rock

The Warning è un trio formato da tre sorelle messicane Dany, Pau e Ale Villarreal. In milioni nel mondo, nel corso dell’ultimo decennio, hanno scoperto questa band soprattutto grazie alla cover di“Enter Sandman” dei Metallica, eseguita quando avevano un’età tra gli 11 e i 15 anni e accompagnata da un video che su Youtube ha collezionato ad oggi oltre 26 milioni di visualizzazioni. Per come si è sviluppata da lì la loro vicenda artistica, si comprende come passo dopo passo, c’è stato un percorso evolutivo di loro tre sul piano musicale e su quello umano e personale. Il fenomeno è rappresentato dai tanti che sono stati folgorati dalle loro canzoni fino a seguirle con affetto smisurato in ogni tappa della loro carriera; una favola rock di tre ragazzine ormai mature per l’olimpo delle rockstar da una parte, e dall’altra milioni di fans che hanno visto grazie alle Villarreal ricomporsi qual filo spezzato con la grande musica del passato che ha riacquistato freschezza e nuova energia. A parlarcene, nel suo libro, “The Warning – Una straordinaria favola rock”, è il giornalista pugliese Mario Lamanuzzi.

Ciao, Mario. Come arriva un esimio giornalista pugliese, quale sei, a raccontare il fenomeno rock del gruppo femminile messicano “The Warning”?

Passione, fortunatamente non si vive solo di cronache della propria regione (sorride ndr). Il rock è musica che sembrerebbe essere stata relegata in secondo piano nei gusti del pubblico negli ultimi anni. Eppure è quel genere che esprime, più di ogni altro nella musica popolare, talento e creatività. The Warning è un trio formato da tre sorelle messicane Dany, Pau e Ale Villarreal. In milioni come me nel mondo, nel corso dell’ultimo decennio, hanno scoperto questa band soprattutto grazie alla cover di “Enter Sandman” dei Metallica, eseguita quando avevano un’età tra gli 11 e i 15 anni e accompagnata da un video che su Youtube ha collezionato ad oggi oltre 26 milioni di visualizzazioni. Per come si è sviluppata da lì la loro vicenda artistica, si comprende come passo dopo passo, c’è stato un percorso evolutivo di loro tre sul piano musicale e su quello umano e personale. Il fenomeno è rappresentato dai tanti – come me – che sono stati folgorati dalle loro canzoni fino a seguirle con affetto smisurato in ogni tappa della loro carriera; una favola rock di tre ragazzine ormai mature per l’olimpo delle rockstar da una parte, e dall’altra milioni di fans che hanno visto grazie alle Villarreal ricomporsi qual filo spezzato con la grande musica del passato che ha riacquistato freschezza e nuova energia.

Hai parlato di tappe, quali sono quelle più significative di questa band?

Come detto, il loro è un percorso in continua evoluzione. Intanto sin da giovanissime non si sono adagiate sulla esecuzione di cover ma si sono tuffate subito nella composizione di musica propria. L’ep di esordio e i primi due album sono stati realizzati da indipendenti in piena età adolescenziale e subito si è notata la loro straordinaria capacità di scrittura che, secondo me, rimane la loro qualità più grande: sono pochissimi oggi quelli che sanno scrivere belle canzoni come sanno fare loro. Tappa fondamentale è anche ciò che è accaduto dopo, quando arriva la firma con la casa discografica statunitense Lava. Infine ricorderei, tra i tanti episodi comunque riportati nel mio libro, le nominations agli Mtv Vma e ai Grammy Latino di quest’anno. Un’altra linea di crescita è quella tracciata nei loro concerti live: prima in apertura per band più famose e poi, forti di un repertorio che oggi conta quattro album e con una base di fans che cresceva rapidamente raccogliendo appassionati da ogni angolo del pianeta, con dei tour da headliner negli Stati Uniti, in America Latina, in Europa e persino in Giappone.

Come si stagliano le sorelle Daniela, Paulina e Alejandra Villarreal nel panorama musicale odierno, dove cresce l’attenzione intorno a band completamente femminili o guidate da front-women talentuose e carismatiche?

Se si parla di rock al femminile di oggi, The Warning hanno un ruolo di primissimo piano. È chiaro, non sono le uniche. Ad elencare nomi si corre il rischio di dimenticarne qualcuna, mi limito a dire che secondo me le band e le interpreti più interessanti e soprattutto musicalmente più virtuose arrivano dall’estremo oriente come Lovebites, Babymetal, Band Maid. Queste ultime, guarda caso, hanno incrociato il cammino delle Villarreal e l’anno scorso hanno realizzato una splendida canzone insieme: “Show them”.

Da come ne hai parlato, sembra che la diffusione della musica delle The Warning sia legata ad una sorta di passaparola dei fans, può bastare per raggiungere il successo mondiale?

Quella dei fans è una base su cui costruire momenti e diverse forme di promozione: i concerti soprattutto, ma anche interviste e apparizioni televisive che vedono le tre sorelle ormai sempre più esposte. Credo comunque che in ogni storia di successo nella musica rock e non solo, ci sia l’avvenimento decisivo che fa esplodere la popolarità dell’artista. Forse per le ragazze quell’avvenimento non c’è ancora stato: può trattarsi del cosiddetto main theme della colonna sonora di un film, di una collaborazione con rockstar dalla fama planetaria e consolidata, o di una canzone che per qualche insondabile mistero riesce a farsi ascoltare ovunque.  Di potenziali hits le Warning ne hanno già scritte a decine, nel libro mi sono cimentato con l’analisi di alcune tra le mie preferite spingendomi a descrivere le loro tecniche di esecuzione e armonizzazione del suono, oltre a trovare nei loro testi spesso sorprendenti, dei rimandi a letteratura, cinema e anche riflessioni esistenziali.

Un libro che aiuta a scoprire un fenomeno in espansione, dunque. Potresti facilitare questa scoperta indicando tre canzoni che aiuterebbero ad avvicinarsi alla musica di The Warning?

Difficile, molto difficile. Però ci provo. Nel mio libro ho ricordato che, cover di Enter Sandman a parte, è stata Evolve la prima loro canzone che ho ascoltato e mi ha lasciato sbalordito. Ma per iniziare metterei in fila queste tre: Choke, Martirio (una delle tre canzoni nella loro lingua madre) e Automatic Sun. Ma ne ho lasciate fuori almeno una ventina, accidenti.

A chi dedichi questa favola rock?

A tutta l’umanità che può sentirsi rappresentata dalle Warning: donne come loro, giovani come loro, chi ama creare musica come loro, chi lavora duro per raggiungere un obiettivo come stanno facendo loro.


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