Un menu poco salutare
Identificare e definire un genere per il film di Mark Mylod “The Menu” è pressoché impossibile in quanto il plot si sviluppa lungo un black humor che tange angoli horror e splatter con estrema facilità, nuances ottimizzate esponenzialmente dalla magnifica fotografia di Peter Deming, dal dettagliato design di produzione e dalla colonna sonora di Colin Stetson sempre ritmicamente improntata al climax emozionale.
Per il cast, che comprende Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy e John Leguizamo, la sfida sta proprio nel sostenere una location statica e darle dinamismo, tutti animati da spirito escatologico più che escapologico da thriller culinario, una critica sociale che fa il verso alle mode food del momento, ingredienti basilari che rendono molto saporita la portata finale.
”The Menu” desidera essere assaporato più che ingerito dallo spettatore a mo’ di spuntino leggero, piatti poco sostanziosi che, però, finiscono per saziare e disgustare al tempo stesso, un anacronistico j’accuse alla realtà aumentata dei super ricchi, a coloro che non lottano per sopravvivere ma vivono per l’empirismo dei sensi, per l’edonistica rappresentazione di se stessi, approccio funzionale all’apparenza del fenomeno interattivo, la meta-trasposizione dell’epifanica manifestazione secondo cui “Il Re è nudo”.
“The Menu” non aggiunge nulla a quello che sappiamo già, regalandoci la capacità di metterci in discussione di fronte a stili alimentari spesso insani e auto-distruttivi.