
La campionessa di scacchi che rifiuta di indossare il jihab
Sarasadat Khademolsharieh ha coraggio da vendere: sfida apertamente il regime degli ayatollah rifiutandosi di indossare il hijab, quel velo che in Iran è ormai soltanto simbolo di una tradizione di sopraffazione e di soprusi. Ne prendano atto anche i residui sostenitori di un relativismo culturale che ha spesso marciato assieme ai dittatori.
Lei è la campionessa iraniana di scacchi in questi giorni impegnata nel Campionato mondiale di Rapid e Blitz che si tiene in Kazakistan. Ha 25 anni. La sua protesta si aggiunge a quella delle decine di migliaia di donne e uomini iraniani che non vogliono più rinunciare a libertà e diritti.
Il governo italiano, lo scorso 28 dicembre, esternato all’ambasciatore iraniano la condanna dell’ennesima uccisione di un manifestante nel Paese governato dagli ayatollah. Si chiamava Mehrdad Malek e aveva 17 anni.
La protesta continua dal giorno dell’assassinio della ventiduenne Mahsa Amini, avvenuto il 22 settembre in una stazione di polizia di Teheran, dove la giovane donna era stata rinchiusa 3 giorni prima perché, a giudizio della “polizia morale” di quel Paese, non indossava correttamente il velo.
Per proteggere Sarasadat Khademolsharieh l’opinione pubblica internazionale può solo cercare di mantenere accesa la luce sul suo nome.
Io vorrei onorare il suo coraggio offrendo qui un mio commento di una bella partita che Saradasat ha vinto giocando al Torneo FIDE Online Steinitz Memorial tenutosi a maggio contro la tedesca Elisabeth Paehtz fra le prime 10 giocatrici al mondo. La mia analisi non pretende di sviscerare varianti ma vuole solo dare anche ai principianti del gioco le informazioni di base per comprendere lo svolgimento della partita. La Paehtz aveva i pezzi bianchi, la Khademolsharieh quelli neri. Nelle aperture degli scacchi la partita è classificata come Partita di Donna, Sistema di Londra. Eccola.
1.d4, d5
Il Bianco [B] muove di due case il pedone di Donna cominciando a controllare le case c5 e e5 e dando una linea di sviluppo al proprio Alfiere camposcuro -quello che si muove sulle case scure- sulla diagonale d2-h6. Simmetrica la reazione del Nero [N] con controllo sulle case c4 e e4 e aprendo la diagonale d7-h3 allo sviluppo del proprio Alfiere campochiaro.
2.Af4, Cf6
Il B sviluppa l’Alfiere camposcuro nella casa f4, al centro della scacchiera da dove raddoppia il controllo sulla casa e5 e punta contro il pedone nero in c7 difeso dalla sola Donna. Il N sviluppa il Cavallo del lato di Re a difesa del pd5 allo stesso tempo raddoppiando il controllo sulla casa e4 e cominciando a liberare le case necessarie all’arrocco corto del proprio Re. I due eserciti mandano subito avanguardie per la conquista del centro della scacchiera.
3.e3, c5
Il B apre la strada al proprio Alfiere campochiaro in f1 sulla diagonale e2-a6, esponendo la Donna all’attacco dell’Ac8 che però verrebbe subito rintuzzato con lo sviluppo del cavallo in f3 o con la spinta del pedone f2 in f3, e difende il proprio pedone d4 costruendo la catena pedonale f2-e3-d4. Il N l’aggredisce prontamente cercando di demolirla dalla testa rappresentata dal pd4. Sulla scacchiera la struttura dei pedoni e la posizione dei pezzi mostrano per il momento che il B dirige il proprio attacco contro il lato di Donna del N, mentre il N contende al B il controllo del centro.
4.c3, Cc6
Il B raddoppia la difesa del Pedone d4 coprendo il Re dalla minaccia di scacco della Donna nera in a5 ma così facendo si preclude la casa di sviluppo del Cavallo del lato di Donna in c3 verso il centro; ora la Donna bianca minaccia a sua volta lo scacco al Re nero in a4 col solo risultato però -se realizzasse la minaccia- di favorire lo sviluppo dei pezzi neri: Cavallo in c6 o Alfiere in d7. Il N sviluppa il Cavallo verso il centro, per il momento senza un obiettivo preciso: è vero che raddoppia l’attacco sul pedone d4 e guarda la casa e5, ma il primo è difeso tre volte e la seconda è controllata due volte dal B. Il N ottiene però vantaggio di sviluppo avendo portato in gioco due pezzi contro uno solo del B.
5.Cd2, cxd4
Il B trova una casa di sviluppo per il suo Cavallo del lato di Donna ma è arretrata e non può che essere provvisoria: da d2 il Cavallo dovrà di nuovo spostarsi probabilmente nella casa b3. Dalla casa d2 comunque impedisce al N di collocare il Cavallo f6 in posizione avanzata in e4. Il N prende l’iniziativa e dà inizio alla battaglia per la conquista del centro rimuovendo il pedone d4 del B e attaccando i pedoni e3 e c3.
6.exd4 Af5
La presa del B con il pedone “e” mostra la debolezza della posizione del Re bianco che resta scoperto e ancora in ritardo per eseguire l’arrocco corto che lo metterebbe al riparo dagli attacchi. Il N mantiene il vantaggio di sviluppo con l’Alfiere campochiaro in f5 rafforzando il controllo sulla casa e4 (ora è guardata a vista dal pd5, dal Cf6 e dall’Af5) e sulla diagonale g6-b1 che attraversa il lato di Donna del B.
7.Cgf3, e6
Finalmente il B sviluppa un pezzo del lato di Re, il Cavallo che ora punta verso il centro raddoppiando il controllo sulla casa e5. Il N difende il pedone d5 costruendo la catena pedonale f7-e6-d5 e preparandosi a sviluppare l’A camposcuro sulla diagonale e7-a3, e ad arroccare.
8.Db3, Ad6
La Donna bianca si sviluppa attaccando il pedone b7; il N risponde lasciandolo in presa e opponendosi a sua volta all’Alfiere bianco in f5 con lo sviluppo del proprio Alfiere camposcuro in d6: la minaccia del N è più grave di quella portata dal B. Qui è in evidenza il principio scacchistico dell’iniziativa alla quale un giocatore non dovrebbe rinunciare a cuor leggero perché pagherebbe la rinuncia regalando tempi all’avversario, ovvero mosse di sviluppo e/o di miglioramento della posizione strategica o tattica del proprio esercito sul campo di battaglia. Ora se il B rispondesse 9. Axd6 ovvero catturando con l’Af4 l’Alfiere nero in d6, seguirebbe da parte del N 9. …Dxd6 (Donna prende l’Alfiere B in d6) e non è più buona 10. Dxb7 perché 10. …Tb8 -11. Da6 (non ci sono altre case di fuga per la Donna B per sottrarsi alla cattura), Txb2 e il N ha una forte posizione di attacco, controlla il centro e può già arroccare, mentre il N ha la Donna marginalizzata sul bordo della scacchiera e non può ancora arroccare.
Ancora una mossa passiva del B che non potendo cambiare il proprio Alfiere sull’Ad6 N, arretra cercando una difesa nei propri pedoni f3 e h3. È invece l’Ad6 N che si cambia sull’Alfiere avversario costringendo il B a riprendere con uno dei pedoni dell’arrocco corto e indebolendo quindi le difese del Re sul lato est della scacchiera. Si spiega così perché il N rinuncia al proprio Alfiere buono, quello cioè non ostacolato dai propri pedoni e più libero di agire.
10.hxg3, De7
Il B riprende con il pedone di Torre dando una linea d’azione sulla colonna “h” alla propria Torre, ma ha indebolito il proprio lato di Re. La Donna N difende il pedone b7 e avanza sulla diagonale f8-a3 minacciando l’apertura della colonna “e” con la spinta del pedone e6 che darebbe inizio a un violento attacco al ReB rimasto esposto al centro.
11.Ab5, OO
L’Alfiere bianco campochiaro si sviluppa inchiodando il Cavallo N in c6 sul ReN che però arrocca ben protetto dai pedoni, schiodando subito il Cavallo.
12.Axc6, bxc6
L’Alfiere B decide di cambiarsi sul Cc6 N togliendo un controllo sulla casa e5 e impedendo così la spinta del pedone N e6 in e5 con la conseguente apertura della colonna “e” sul povero ReB, ma dà un ulteriore vantaggio strategico al N rischiando un finale di partitacon A contro C, che, una volta caduti molti pedoni, valorizza l’azione dell’Alfiere che ha una gittata più lunga di quella del Cavallo. Il N riprende con il pedone “b” aprendo la colonna “b” all’attacco delle proprie Torri che ora possono collocarsi in b8 aggredendo la Donna B. La scacchiera mostra come il B non abbia obiettivi d’attacco e sia in grave ritardo di sviluppo a causa del mancato arrocco.
13.Da4, c5
Forse sopravvalutando la propria posizione il B toglie la Donna dalla colonna “b” sulla quale può essere minacciata dalle Torri N, e attacca il pedone c6, anello debole -perché arretrato- della catena pedonale del N c6-d5-e6-f7: continua però a lasciare il Re esposto agli attacchi e le Torri non comunicanti. Il N risponde con la semplice avanzata del pedone attaccato: così minaccia di rompere il centro pedonale B con rischi gravissimi per il Re avversario, e contemporaneamente risolve il problema del pedone debole perché arretrato cambiandolo sul pedone avversario o, in caso di rinuncia alla cattura da parte del B con il pc3, avanzandolo in c4 e facendolo diventare la punta della catena pedonale nera limitando molto lo spazio di manovra dei pezzi B sul lato di Donna.
14.Da3, Tfc8
La Donna B cerca di evitare tanto la presa quanto la spinta del pc5 inchiodandolo sulla Donna N; il N sviluppa la Torre del lato di Re sulla colonna “c” mostrando l’intenzione di volerla aprire per valorizzare l’azione coordinata della Torre e dell’Alfiere in f5 contro il lato di Donna del B. La posizione dello schieramento B appare già molto critica pur avendo lo stesso numero di pezzi e di pedoni del N e lo stesso numero di linee orizzontali (traverse) occupate con i propri pezzi, quattro per ciascuno: il problema è che i pezzi del B sono scoordinati, il suo Re esposto, il suo spazio di manovra scarso e ha pedoni doppiati sulla colonna “g”, fattore di debolezza strategica perché più difficilmente difendibili.
15.Cb3, Ce4
La battaglia si è spostata verso le case c5 e d4 e i rispettivi pedoni: il Cavallo B triplica l’attacco contro il pc5 e difende il pd4, mentre il Cavallo N conquista una posizione più avanzata minacciando il pf2 difeso solo dal Re, e difende il pc5: la posizione del B si fa più compressa.
16.OO, Dc7
E il B si decide ad arroccare mettendo in comunicazione le Torri e rafforzando la difesa del pf2 che potrebbe diventare obiettivo di un attacco al proprio Re. La Donna N aumenta la pressione sulla colonna “c” aggiungendosi alla Torre, e migliora la propria posizione anche verso il centro sulla diagonale d6-f4 trovando subito un ulteriore obiettivo di attacco contro la debolezza del lato di Re B, i pedoni doppiati, in particolare il pg3 minacciato due volte: se cadesse, resterebbe solo il pg2 a difesa del Re.
17.Tfe1, c4
Una delle Torri B cerca di entrare nel gioco sulla colonna “e” ma il Nero chiude sempre più la posizione spingendo il pc in c4 e attaccando il Cavallo B.
18.Cbd2, Cxd2
Il Cavallo B attaccato può ora smettere di partecipare alla difesa del pd4 e utilmente proporre di scambiarsi con l’avanzato Ce4 N che accetta lo scambio. Il B spera in una semplificazione che, togliendo pezzi dalla scacchiera, ridurrebbe anche le possibilità di attacco del N. Il B però non risolve il problema di una posizione asfittica di difesa, priva di possibilità di contrattacco.
19.Cxd2, h6
Il B riprende con l’altro Cavallo e il N dà una casa di fuga sia al proprio Alfiere -che, essendogli precluso il lato di Donna dalla propria catena pedonale f7-e6-d5-c4, potrebbe essere attaccato dai pedoni B o dal Cavallo sul lato di Re- sia al proprio Re in h7, preparando anche la spinta in attacco dei pedoni dell’arrocco in vista del finale.
20.Cf3, a5
Il B cerca di migliorare la posizione del Cavallo riportandolo a difesa del Re con possibilità di essere collocato in attacco in e5 o di minacciare l’Alfiere N dalla casa h4. Il Nero chiude sempre più la posizione del B continuando a sottrargli spazio: in questo caso la semplificazione non ottiene il risultato sperato da chi si difende.
21.Da4, Tab8
Ecco che infatti la Donna B cerca maggiore libertà di manovra sulla diagonale b5-e8 dove potrebbe coordinarsi con il Cavallo una volta saltato in e5, con possibilità di rientrare in difesa sulla diagonale b3-d1 se necessario, ma l’attacco N continua: ora la Torre minaccia di sfondare la posizione B catturando il pedone in b2.
22.Te2, Tb7
La Torre B difende lasciando la possibilità all’altra Torre di un raddoppio sulla colonna “e” quando se ne creerà l’occasione, ma si tratta di speranza più che di concreta strategia. Medesimo piano, ma con preciso obiettivo di attacco contro il pb2, ha il N che si prepara a raddoppiare le Torri sulla colonna “b”. La difesa del pedone b2 a quel punto sarebbe impossibile perché non può essere spinto (contrastato anche dal pc4 oltre che dalle due Torri N) né difeso non potendo l’altra Torre B portarsi in b2 che è una casa controllata dall’Af5 N.
23.Ce5, Tcb8
Il Cavallo B cerca qualche controgioco avanzando e centralizzandosi in vista magari di uno sbilanciamento del N in attacco: anche dopo il raddoppio delle Torri N sulla colonna “b”, che in effetti avviene, in caso di …Txb2 -Txb2, Txb2 forse la Donna B, difesa dal proprio Cavallo in e5, potrebbe scambiarsi su quella N portandosi in d7. In tal caso la semplificazionefunzionerebbe perché sulla scacchiera non ci sarebbero più né Donne né due delle quattro Torri: a questo mira la mossa di Cavallo del B.
24.Td1, f6
La mossa della Torre B chiarisce che l’intenzione del B è proprio quella di giungere allo scambio delle Torri e delle Donne: se il N ora indugia, il B riesce a difendere il pb2 collocando la Td1 in d2, raddoppiando il controllo della seconda traversa (case da a2 ad h2). Il N però ha vantaggio di tempo e lo utilizza per scacciare il Cavallo B vanificando il piano del B.
25.g4, Ah7
Il B non indietreggia e attacca l’Alfiere N spingendo il pedone “g” (se riuscisse a eliminarlo, la difesa del pb2 sarebbe ancora possibile anche collocando una delle Torri in b1) che però si rifugia in h7, come preventivamente pianificato.
26.Cc6, Dd7
Il B tenta ancora un’azione di disturbo attaccando con il Cavallo la Tb8 N ma la Donna N spostandosi in d7 lo inchioda sulla Donna B.
27.Tde1, Te8
Il B si prepara a mantenere o addirittura a rafforzare il contrattacco raddoppiando le Torri che minacciano ora di catturare il pedone e6 N difendendo, anche, il Cavallo inchiodato. Il N difende spostando la Torre sulla colonna “e”. Spingere il pe6 in e5 non si può perché si aprirebbe la colonna all’attacco delle Torri B.
28.b3, Ad3
Allentatasi un po’ la morsa del N, al B sembra di poter risolvere il problema del pb2 ora che è rimasta solo una Torre N a minacciarlo, spingendolo contro il pc4, ma è una illusione perché il N porta subito l’A in d3 a raddoppiare la difesa del pc4 attaccando per di più la Torre B in e2.
29.Td2, cxb3
La torre B si toglie dalla minaccia e il Nero cattura finalmente l’indifeso pb2 a costo però di lasciare senza difese il proprio A che può essere a sua volta catturato dalla Td2 B. E a questo punto il B commette una svista che porta subito al disastro e all’abbandono della partita, ma bisogna ricordare che si tratta di un Blitz, ovvero di una sfida giocata dai due avversari avendo a disposizione solo tre minuti più due secondi di incremento a mossaciascuno:
30.axb3, Ab5
Il B non cattura l’Alfiere N il quale non gli restituisce la cortesia e non si lascia sfuggire la possibilità di fare la forchetta, cioè di portare un attacco simultaneo, alla Donna e al Cavallo B: uno dei due cadrà lasciando il B con un pezzo in meno e un finale perduto. Il B abbandona.
è possibile visualizzare la partita al seguente link: