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“Ciò che non hai mai visto lo trovi dove non sei mai stato”
(Proverbio indiano)
Scoprire il mondo, imparare una lingua, vivere una periodo di studio all’estero, conoscere se stessi, capire che ogni cultura è una finestra sul mondo e merita rispetto, maturare una tappa fondamentale nella propria crescita personale, accorgersi di essere una persona nuova, anche dopo un’esperienza di solo tre mesi, tornare a casa e capire di amarla più di prima: ecco alcune delle sorprese che vi riserva l’High School Program, programma pensato e ideato da San Marino Tourservice, forti della loro esperienza di oltre 25 anni nel settore delle vacanze studio INPS e dei pacchetti viaggio personalizzati per studenti e lavoratori che vogliono vivere un’esperienza all’estero.
Per convincersene, basta ascoltare alcune delle testimonianze di chi ha fatto l’esperienza prima di voi.
Stefania, dopo aver vissuto sei mesi in Irlanda, scrive: «Alcuni pensano che essere un exchange student sia solo divertimento. Beh, vi assicuro che non è così: è meglio! Un exchange molla tutto: la casa, la famiglia, gli amici, le abitudini, il cibo, le tradizioni. Si impara ad essere indipendenti, a pulirsi la camera e il bagno, ad organizzare le spese, a viaggiare da solo, a saper decidere cosa fare».
Non è tutto. C’è molto di più. Continua, infatti, Stefania: «Si impara il rispetto, a non giudicare gli altri e a fregarsene di quello che pensa la gente. Si impara a costruire la propria vita, con le proprie idee e le proprie convinzioni. Perché alla fine non si può sempre stare seduti a casa, non importa quando o come: bisogna uscire e vivere».
Irlanda: Dunguaire Castle (https://flic.kr/p/gukME4)
Anche Marco ha osato e, nel 2013-14, è partito per l’Inghilterra dove si è fermato per l’intero anno scolastico. Troppo? Non si direbbe, a giudicare dal suo entusiasmo: «Sono andato in Inghilterra per 9 mesi ed è stata un’esperienza fantastica che mi ha cambiato la vita. Inizialmente vivere lontano da amici e parenti è duro, ma, dopo qualche mese ci si ambienta e il percorso diventa sempre più bello. Durante il mio soggiorno ho imparato una cultura diversa e ho migliorato il mio inglese, ma il vero punto di forza di quest’esperienza è quello di renderti una persona adulta e un cittadino del mondo».
Marco aggiunge che vivere all’estero significa scoprire di avere una nuova famiglia e nuovi amici, a patto di “rompere il guscio” in cui si è cresciuti e di imparare ad autogestirsi. Poi prosegue: «È difficile spiegare a parole le mille emozioni che si provano, l’unico modo è vivere quest’esperienza. Sicuramente essa avrà delle ripercussioni positive sul mio futuro, infatti, se mai per lavoro dovessi andare all’estero, non avrei alcun timore, visto che ho già provato quest’esperienza e ne sono rimasto piacevolmente colpito».
Se un periodo di 6 o 9 mesi vi sembra troppo lungo, sentite un po’ cosa racconta Elisa dopo essere stata in Francia per soli tre mesi: «È un’esperienza altamente formativa, culturale e personale. Alla fine di questo programma sento di aver capito e conosciuto cose che se fossi rimasta “chiusa” nel mio mondo e nel mio paese non avrei certo vissuto. Consiglierei vivamente ad un amico, a un familiare e a chiunque questa meravigliosa esperienza!»
Parigi: la Tour Eiffel (https://flic.kr/p/opEZpC)
Stefania, Marco, Elisa. E come loro tanti altri: Andrea (un anno in Germania), Chiara e Anna (sei mesi negli USA), Filippo (un anno in Francia) e mille altri giovani studenti potrebbero sottoscrivere quanto fin qui raccontato. Non a caso Marcel Proust scriveva che: «ll vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi».
Rimane, però, un dato di fatto: nessun racconto può sostituire un’esperienza vissuta in prima persona. Dunque, occorre “provare per credere”, non perdere tempo e, anzi, “cogliere l’attimo”!
In fondo, «la via più breve per giungere a se stessi gira intorno al mondo» (Herman Keyserling).