IL FAVOLOSO MONDO DI ZIZOU

Il 20 ottobre 1996 si gioca Juventus Inter. Zinedine Zidane è alla sua prima stagione nelle file bianconere e finora si può dire che non abbia proprio entusiasmato, anzi. In Champions League finisce addirittura in panchina e dubbi pesanti offuscano la sublime classe. Finché non arrivano l’Inter e quel pallone calciato da una ventina di metri che sorprende Pagliuca. È forse qui che comincia l’ascesa di uno dei talenti più puri degli anni 90 e 2000, un fuoriclasse dal tocco sublime e dalla tecnica eccelsa. A Francia ’98 tutti lo attendono e in lui, i francesi, vedono l’ uomo che li guiderà in alto, fino alla vetta del mondo. È il figlio di quella generazione che proviene dalle ex colonie e che nel calcio o nel tifo cerca un riscatto. Il suo mondiale sarà un crescendo, fatto di numeri, giocate e…colpi di testa.

È un gran mondiale quello francese, arricchito da 32 squadre, prima volta, e da tanti campioni come Batistuta, Bergkamp, Roberto Baggio, Romario e Bebeto, giusto per citarne alcuni. E da Luis Nazario da Lima, detto Ronaldo. Il Fenomeno, il più forte, lì ad insidiare Pelé e Maradona, è un giocatore capace di vincere da solo le partite e di incutere timore a tutte le difese, il vero erede di O’Rei.

La Francia si aggiudica il mondiale nel 1992, alle spese del Marocco, ancora una volta beffato dopo il 1994. Gran cerimoniere è Michel Platini, che si dimette dalla guida dei Blues per assumersi l’onore e l’onere di organizzare un’edizione che sottolinei la grandeur francese. A Saint-Denis viene costruito lo Stade de France, mentre vengono restaurati il Gerland di Lione, il Parco dei Principi di Parigi e il Vélodrome di Marsiglia. Le qualificazioni vengono giocate da 168 nazionali. L’Italia arriva dietro gli inglesi, nonostante la storica di vittoria di Wembley, firmata Gianfranco Zola. Al play-off ci capita la Russia. Nel gelo di Mosca Vieri segna una rete fondamentale, nella partita dell’esordio di Gianluigi Buffon in nazionale. Nel return match Casiraghi scaccia gli incubi di una clamorosa eliminazione. Esordiscono Sudafrica, Giamaica e Croazia. Torna l’Iran che viene sorteggiato con gli USA, in un match che farà la storia e di cui parleremo. Si inizia con Brasile Scozia con i campioni del mondo, favoriti, che superano 2 a 1 i britannici. Il 3 a 0 al Marocco garantisce alla Seleçao il primo posto nel gruppo A, nonostante la sconfitta contro la Norvegia, seconda. Nel gruppo B l’Italia soffre contro il Cile di Salas e Zamorano (2-2), vince nettamente contro il Camerun per 3 a 0 e contro l’Austria, 2 a 1. Un Vieri in gran forma realizza quattro dei sette gol, mentre si ripropone il dualismo, questa volta tra Baggio e Del Piero. Nel gruppo C avanti Francia e Danimarca. Fuori la Spagna (gruppo D), sorpresa dalla Nigeria e dal Paraguay. L’Olanda e il Messico si qualificano nel gruppo E, mentre Jugoslavia e Germania accedono agli ottavi nel gruppo F, nel girone dove l’Iran batte per 2 a 1 gli USA. Una vittoria storica, dalla forte valenza politica, ottenuta grazie alle reti di Estili e Mahdavikia. A Teheran scoppia la festa e anche le donne scendono in piazza, eccezionalmente. La guida suprema Khamenei non perde tempo nell’affermare che è una vittoria sul Grande Satana.

Nel gruppo G l’Inghilterra è beffata per il primo posto dalla Romania, mentre nel gruppo H pronostici rispettati: avanti Argentina e Croazia. Con il gol alla Giamaica, Prosinečki é il primo, e unico, calciatore a segnare con due maglie diverse al mondiale.

Agli ottavi non ci sono sorprese.

Gli Azzurri, ancora con Vieri, superano la Norvegia di Tore Andre Flo, per 1 a 0. Di misura anche la Croazia sulla Romania (Šuker) e i padroni di casa, senza Zidane squalificato, che soffrono contro il Paraguay. Decisivo il primo golden goal ai mondiali di Blanc. Argentina e Inghilterra, 2 a 2, ai tempi regolamentari, si risolve ai rigori a favore degli argentini. Durante la partita si ricorda l’espulsione per fallo di reazione di Beckham. La Germania soffre contro il Messico e lo batte solo con una rete di Bierhoff all’86. La Danimarca a valanga sulla Nigeria con il 4 a 1, riporta alla mente la Danish Dynamite. L’Olanda ha la meglio sulla coriacea Jugoslavia,  rammaricata per il rigore sbagliato da Mijatović sul pari, col gol vittoria del 2 a 1 di Davids, allo scadere.

I quarti ci vedono eliminati dalla Francia di Zizou, che torna dopo la squalifica per l’espulsione rimediata contro l’Arabia Saudita. Rigori ancora fatali. Decisivo l’errore di Di Biagio. Avanti l’Olanda contro l’Argentina. Decide la perla di Bergkamp. Fuori la Germania, umiliata per 3 a 0 dalla terribile Croazia. Infine Brasile Danimarca è una girandola di emozioni che si risolve a favore di Ronaldo e compagni (3 a 2).

In semifinale un gran gol di Ronaldo porta in vantaggio il Brasile contro l’Olanda. Il milanista Kluivert pareggia a tre minuti dalla fine. Si va ai rigori, brasiliani più freddi di Cocu e De Boer. Nell’altra semifinale Davor Šuker approfitta di un errore di Thuram che non sale sul fuorigioco. C’è solo un modo per farsi perdonare: segnare. Boban si addormenta su un pallone, Lilian lo ruba, e dopo l’uno due trafigge Ladić. Non contento, poco dopo completa l’opera con un tiro diagonale. Risultato finale: Francia Croazia 2 a 1.

Il 12 luglio, la vigilia immediata della finale è turbata dalle condizioni di salute di Ronaldo che secondo alcuni avrebbe avuto un attacco epilettico. Dal ritiro della Seleçao non trapela nulla, ma fanno di tutto per rimettere Il Fenomeno in piedi. Gioca, non gioca. Alla fine è nell’undici titolare, ma in campo è l’ombra di sé stesso e uno scontro con Barthez fa temere per le sue condizioni. Ma questa è la notte segnata dal destino per Zidane che due volte di testa si consegna all’immortalità della Coppa del mondo. Chiude una partita senza storia Petit, con la Francia in dieci per l’espulsione di Desailly. L’allenatore Aimé Jacquet, nonostante il titolo, lascia la panchina dei Galletti. Dopo due mondiali saltati, la Francia vince il suo primo mondiale, in casa, di fronte al pubblico di Saint-Denis, con la qualità di Zidane e Djorkaeff, la sostanza di Deschamps e Petit, la spinta di Thuram e Lizarazu e con due giovani interessanti, Trezeguet e Henry.

Zidane a fine della stagione vincerà il Pallone d’Oro.

CAPOCANNONIERE : Davor Šuker (CRO) 6 gol

CLASSIFICA FINALE

  1. Francia
  1. Brasile
  2. Croazia
  3. Olanda

FINALE TERZO E QUARTO POSTO

Croazia – Olanda 2 – 1