E lei mi ha abbracciato

“Diana, ho smosso il Mondo per incontrarti!” Questa la mia prima reazione quando ho visto Diana Del Bufalo sbucare da quel camerino del Teatro Team, a Bari, mezz’ora prima dello spettacolo di cui l’attrice e cantante romana è protagonista. “Sette spose per sette fratelli”, un musical, il riadattamento teatrale che Luciano Cannito ha curato con le note dirette da Peppe Vessicchio, uno show d’altri tempi, l’intrattenimento per grandi e piccini, il tutto suggellato dalla definizione scenografica che ha messo sul palco ventiquattro professionisti, immense voci e coinvolgenti balletti, al profumo di azione, divertimento e buoni propositi.

Diana esce dal camerino e mi abbraccia, e con me saluta Lisa, Mario ed Ilaria, tutti insieme per intercessione di Anna, la problem solving della compagnia Roma City Musical, ci chiede del perché di tanto amore, non c’è risposta più convincente dei nostri sguardi, occhi a cui Diana confida, con una naturalezza disarmante,  di aver appena avuto quel tipo di malessere che ciclicamente ogni donna, proprio come farebbe il suo personaggio Milly, si prende cura di noi come fa in scena con Adamo, Beniamino, Caleb, Daniele, Efraim, Filidoro e Gedeone, i sette Fratelli Pontipee venuti dall’Oregon.

Noi, invece, siamo arrivati a lei da più vicino, cinquanta chilometri di traffico e ansia, ma Gianluca, il suo manager e responsabile comunicazione, me l’aveva assicurato: “Diana è una persona speciale, sarà felicissima di conoscervi…”. Detto, fatto! Si congeda assicurandosi che non le puzzasse l’alito visto che avrebbe dovuto baciare il co-protagonista Baz Marco Bazzoni.

Ci accomodiamo, ovviamente, in SETTIMA fila, assistendo e vivendo emozioni indescrivibili, fieri del nostro successo e innamorati di una Donna a cui la vita non può che sorridere.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.