L’ing. andriese Vincenzo De Vita ha ricevuto dal Presidente della Repubblica “La Stella al Merito del Lavoro”. Tra i 42 destinatari dell’onorificenza, infatti, il dott. De Vita si è contraddistinto per laboriosità e perizia in Leonardo (aerospazio-difesa).

Salve, dott. De Vita. Quanto orgoglio le ha suscitato l’essere insignito dalla Presidenza della Repubblica con “La Stella al Merito del Lavoro”?

Mi ha onorato, poiché è stata riconosciuta la mia carriera lavorativa per risultati, dedizione e condotta morale. Mi ha dato ancora una volta l’orgoglio di aver lavorato per una grande azienda e, attraverso questa, di aver reso un servizio anche alla nostra Italia

Come giudica la sua esperienza in LEONARDO, avanguardia mondiale in campo aerospaziale?

È stata una esperienza di trentacinque anni molto gratificante. Da quando sono stato assunto non mi sono mai risparmiato e ho colto le opportunità di lavorare in contesti internazionali. Ho passato moltissimo tempo lontano dalla famiglia, ma sapevo di fare la cosa giusta per me e per loro. Ho avuto vari riconoscimenti anche dai partner esteri come la Boeing (dove sono stato diversi anni, per conto della mia azienda); inoltre ho ricevuto premi nazionali a fronte di svariati brevetti industriali. Ora sono in pensione da inizio anno, essendomi ritirato per seri problemi di salute

È possibile conciliare stacanovismo, ambizione e condotta morale?

Non solo è possibile, ma credo sia anche necessario. È un segnale che si dà ai colleghi, ai collaboratori e soprattutto ai giovani. Ovviamente questo funziona solo se le attività lavorative sono di interesse, altrimenti lo stacanovismo è solo sofferenza

A chi dedica questo prestigioso riconoscimento?

Alla mia famiglia, per quanto ho detto in precedenza. E poi a me stesso…..


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.