Riflessioni di un mattino d’autunno in Valle d’Itria

Ci sono sguardi che coprono l’universo.

Ci sono incontri che durano per sempre e altri, brevi, che ti segnano per l’eternità.

Ci sono luoghi magici e momenti nei quali l’eternità affonda.

Mettete un mattino d’autunno, un giorno di festa inatteso e un’aria velata che mal si accorda al sole splendente del giorno prima.

Mettete che siete in uno dei posti che vi incantano il cuore e che non avete voglia di correre, anche se avete portato con voi tutta l’attrezzatura sportiva, ma solo di “stare” e poi vi dite – ma sì , esco a fare due passi per vedere cosa c’è là fuori – e vi mettete in cammino, senza meta; solo due passi. Lì fuori.

E poi il tempo scivola e i passi diventano 10, 100 e chissà quanti ancora e improvvisamente l’odore di quella terra ferrosa, grassa, vi invade  e vi porta via dai mille pensieri , da ciò che è stato e dal perché non è stato, dai forse, dagli avrei e da chissà quanti altri verbi parole congiunzioni…

Ecco siete lì e vi muovete tra la terra, le pietre, gli alberi secolari che chissà quanti altri passi avranno contato, chissà quanti altri pensieri avranno ascoltato.

Siete uno tra tanti. Perso in una folla di gente sconosciuta, di ogni dove, di ogni tempo.

Lo vedete quel buco nero? Sì, è proprio un foro nel muro. Un foro creato per rispettare un diritto di precedenza tacitamente reclamato. Un albero si piega e lo attraversa ed eccoli lì, in perfetta simbiosi, pietre e tronco.

–      C’eri tu prima di me. Questo territorio è il tuo regno – dice  quel muro.

–      Sì, ma tu servi. Tu proteggi. Segni il confine. – replica il grande e maestoso tronco, inchinandosi e lasciandogli campo libero.

Perché è  tipico dei “grandi” , l’atto di inchinarsi con umiltà mantenendo la fierezza del proprio essere. Non temere confronti e paragoni.

È tipico dei “grandi “ riconoscere l’importanza dell’altro.

Si intrecciano  tra di loro, non fusi ma coesistenti e mostrano  quanto siano stati “grandi”  gli uomini che hanno realizzato quell’unione.

Uomini  che hanno saputo inchinarsi alla Natura, non piegandola ai propri bisogni ma adattandosi ad essa.

Dicono che nessuno muore realmente; che la nostra energia, dopo la morte, si fonda con l’universo e  permei ogni parte di esso.

L’energia di questo luogo è possente. Lode agli uomini che lo hanno popolato.


FontePhotocredits: Paola Colarossi
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Sono un’insegnante di Matematica e Scienze che adora raccontare ed ascoltare storie. Ho scoperto il potere terapeutico del racconto in un particolare momento della mia Vita e da allora scrivo storie che prendo in prestito dalla realtà. Nel 2014 ho pubblicato il mio primo libro, È solo questione di tempo. La mia vita, una favola, edito da EtEt, casa editrice con sede ad Andria. Nel 2016 ho frequentato un corso di scrittura creativa con Tommy Dibari, coautore di trasmissioni televisive e scrittore. Nel 2019 viene pubblicato, edito da Progedit, il mio secondo libro, Ti prometto il mare, racconto fiabesco incentrato su storie di donne. Sempre nel 2019 ho frequentato un corso di scrittura creativa con Luigi Dal Cin, autore di libri per ragazzi ed insegnante presso la scuola Holden. Profondamente convinta del valore etico della comunicazione, nel 2019 ho perfezionato le mie competenze con un master in PNL, Programmazione Neuro Linguistica Bio-etica seguito e, nel 2021, con un master in Coaching bio-Etico, conseguiti entrambi presso il centro di formazione Ikos di Bari.