Il presidente dell’Inps Tito Boeri ieri in conferenza stampa ha usato parole che più nette non si poteva: “abbiamo bisogno degli immigrati per tenere in piedi il nostro sistema di protezione sociale”. Cogliendo la palla al balzo abbiamo deciso  allora di fare il punto su altre verità che gli italiani dovrebbero tener presenti quando parlano di immigrazione nella loro nazione.

Per i più attenti osservatori del fenomeno migratorio, in realtà, la notizia non è suonata particolarmente nuova, si sa da anni che gli immigrati ci pagano le pensioni. Eppure il fatto che l’affermazione sia arrivata da un personaggio tanto autorevole come il presidente dell’Inps ha fatto sì che suonasse come una sveglia, o almeno così si spera.

Cogliendo la palla al balzo abbiamo deciso  allora di fare il punto su altre verità che gli italiani dovrebbero tener presenti quando parlano di immigrazione nella loro nazione. Premettiamo che i dati che utilizzeremo in seguito sono stati presi da un fact cheking dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale uscito il 29 giugno 2017. Il rapporto tocca 12 punti, noi abbiamo scelto di concentrarci su quelli che ritenevamo più cogenti.

Gli immigrati non pesano sulle tasche degli italiani

Nel breve periodo gli immigrati rappresentano effettivamente un costo per le casse dello stato. Nel 2016 abbiamo speso 3,6 miliardi di euro, nel 2017 si prevede che ne spenderemo 4,2. L’UE in cambio ci aiuta dandoci 750 milioni di euro e permettendoci di sforare il vincolo di bilancio. Va detto che l’allentamento sul vincolo di bilancio, in sé, non è poi sto grande aiuto, considerato che significa solo che ci si permette di fare più debiti.

Questo tuttavia è un solo un lato della medaglia. Di contro va detto che molti dei soldi che lo stato stanzia per gli immigrati sono soldi che stanzia per pagare gli stipendi ad altri italiani che lavorano nell’accoglienza, la cifra stimata è di circa un miliardo di euro. E poi c’è quel che dice Boeri. Una volta integrati e diventati regolari, gli stranieri contribuiscono “regalando” circa 40 miliardi di euro all’anno agli italiani, non ci fossero loro, periodicamente l’Italia sarebbe costretta a fare una manovra fiscale.

L’immigrazione netta in Italia è calata

Qui bisogna fare caso alla parola “netta”. Spieghiamo.  Nel periodo 2004-2013 sono sbarcati in Italia circa 25 mila immigrati all’anno, mentre nel periodo 2014-2017 la cifra è salita vertiginosamente fino a toccare 170 mila nuovi arrivi. Il quadro però va visto nel suo complesso. Se a questi si aggiungono gli stranieri arrivati in maniera regolare (romeni, albanesi, marocchini, ucraini) e si sottraggono le centinaia di migliaia di stranieri che decidono di lasciare il nostro paese, ci si rende conto che l’immigrazione è calata a 305 mila persone l’anno del triennio dal 2014-2016, rispetto alle 350 mila persone l’anno che giungevano da noi nel decennio precedente. Se non ci fossero i nuovi arrivi la popolazione italiana si ridurrebbe di 140 mila unità all’anno e la cosa sarebbe un problema enorme per il nostro sistema pensionistico.

Le strutture di accoglienza italiane sono sature perché i piccoli comuni se ne fregano

Nei centri d’accoglienza italiani oggi ci sono quasi 180 mila persone. Si sta lavorando perché si arrivi a poterne accogliere 200 mila entro fine anno. A fine 2016 l’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) si era accordata con il Ministero dell’Interno perché i comuni fino a 2 mila abitanti accogliessero 6 rifugiati ciascuno, mentre gli altri ne prendessero 3,5 ogni mille abitanti. In questo modo avremmo accolto 200 mila stranieri senza problemi. Tuttavia mentre molte città di grandi e medie dimensioni stanno facendo il loro dovere, andando anche oltre le proporzioni considerate ideali, altre se ne infischiano. Solo 2880 comuni su 8000 totali accolgono almeno un richiedente asilo.

Fra i migranti non si nascondono terroristi

Spesso la paura verso gli stranieri e quella verso i terroristi va di pari passo. Ma su 65 persone che hanno commesso attentati terroristici in Europa tra il 2014 e il 2017 solo 3 sono risultati rifugiati. La cosa si può dire ancora meglio. Su 1,5 milioni di persone arrivate in Europa negli ultimi 3 anni, lo 0,0005 per cento ha commesso un attentato terroristico. 3 persone su 1,5 milioni. Tenendo conto di ciò chiunque tenti  di far passare l’idea che immigrato è uguale a terrorista è idiota o pazzo o in mala fede. Considerato anche che l’87 per cento di quei 65 attentatori era nato in Europa, forse le cause del terrorismo andrebbero cercate altrove.

L’Europa non fa niente per aiutare l’Italia con gli immigrati

A proposito di Europa. Nel 2015 l’Unione Europea aveva preso con l’Italia l’impegno di ricollocare 35 mila richiedenti asilo verso altri stati membri entro settembre 2017. Quanti ne ha ricollocati ad oggi? 7277. Se si tiene conto che già la cifra dei 35 mila era risibile, considerato che alleggeriva il nostro paese solo del 10 del totale, si capisce che l’accordo è sostanzialmente fallito. E non è affatto vero che l’Italia non identifichi i migranti che giungono sul proprio suolo rendendo impossibili i ricollocamenti. Era così all’inizio di queste massicce ondate migratorie, fra il 2013 e il 2015, ma oggi la quasi totalità degli immigrati (il 99%) viene identificata.

La verità è che il nostro paese, se pur spesso risulti carente, sta facendo del suo meglio per gestire praticamente da solo un fenomeno di dimensioni continentali. Sta andando oltre – questo bisogna dirlo – anche tutti i cavilli burocratici che le permetterebbero di vietare l’ingresso nei propri porti alle navi straniere cariche di migranti. Questa cosa prima il resto d’Europa la capisce, prima possiamo riprendere a parlare di Unione e, detto sinceramente, ce ne sarebbe urgente bisogno.


4 COMMENTI

  1. Non sono un docente di economia, come il presidente Boeri o l’estensore dell’articolo, ma provo a ragionare su alcuni dati. Leggendo i dati ISTAT (stra-dati.istat.it), il quadro che emerge mi sembra un po’ diverso.
    In Italia risiedono regolarmente 3.931.133 stranieri, ma solo una metà circa di questi lavora versando contributi, mentre per tutti gli altri (anziani, bambini, disoccupati, inoccupati) è lo Stato che eroga servizi (scuola, sanità, edilizia popolare, ecc.). In questo caso il saldo mi sembra già negativo, anche senza aggiungere alcune centinaia di migliaia di immigrati non regolari ai quali, ovviamente, le prestazioni sanitarie non possono essere negate.
    Provando a ragionare sul lungo periodo, penso che difficilmente l’immigrazione, composta in prevalenza da soggetti con un basso livello di istruzione, possa sostituire la forza lavoro che il nostro Paese perde a causa del basso tasso di crescita demografica, a meno che non si voglia immaginare un’Italia che abdichi al suo ruolo di paese industriale innovativo.
    Dalle stesse pagine del sito ISTAT si scopre anche che il rapporto tra spesa dei comuni (al netto della compartecipazione degli utenti e del Servizio Sanitario Nazionale) e il numero di stranieri residenti è, a livello nazionale, in media, di 43 euro. Altro dato che, tradotto, significa spesa senza ritorno alcuno.
    Bisogna anche dire che in Italia il sistema pensionistico è contributivo, cioè ciascuno di noi accantona una parte di ciò che guadagna per vederselo restituire quando andrà in quiescenza. L’immigrato, quindi, versa contributi per vedersi pagare la propria pensione e non per pagare la nostra. Inoltre, potrebbe decidere di tornare nel proprio paese alla fine della vita lavorativa; se accade questo i soldi del suo assegno previdenziale sarebbero spesi in un altro Stato, uscendo dal circuito dell’economa italiana.
    A mio parere, quindi, il discorso immigrati=salvezza delle nostre pensioni non sta in piedi, in quanto le spese sostenute dallo Stato italiano per sostenere il massiccio afflusso di stranieri superano, e di molto, i benefici previsti. Il discorso del presidente Boeri nasce, evidentemente, da esigenze più ideologiche che pratiche, fornendo una presunta giustificazione tecnica ed economica ad un fenomeno che non si vuole arrestare.
    In ultimo, mi permetto di dare un consiglio non richiesto: nell’articolo è scritto che “chiunque tenti di far passare l’idea che immigrato è uguale a terrorista è idiota o pazzo o in mala fede”. Non entro nel merito, ma mi limito a far osservare che in una testata online popolata da “navigatori della conoscenza”, bisognerebbe sempre contestare l’idea e mai la persona che esprime quell’idea. Io ci farei attenzione.
    Grazie.

  2. Si nota subito che l’estensore dell’articolo vede il fenomeno migratorio da un suo punto di vista personale costruito in anni di vicinanza al fenomeno, anche per il suo attuale lavoro e per una sua particolare predisposizione culturale e sociale.Niente da ridere sulla storia personale di nessuno tra queli che esprimono opinioni sul fenomeno.Ma sembra chiaramente schierato dalla parte degli immigrati e appunto per cio sembra potersi definire di parte ,negando in tal modo le supposte premesse che si stia facendo un discorso obiettivo.In un certo senso è come costruire un falso ideologico, che ha sempre lo scopo ben preciso di costruire una teoria che nasconde l’aspetto negativo del fenomeno migratorio e ne mette in risalto gli aspetti positivi che Boeri ha ampiamente descritto. Lei dice che solo 3 terroristi su 65 che hanno compiuto attentati nel periodo 2014/2017 erano rifugiati. Solamente tre. Come a dire che sono pochissimi e che dovremmo esserne soddisfatti. Ed invece no, egregio signore ,per me 3 terroristi mischiati tra i migranti sono molti perche negano già di per sè che tutti i migranti siano meritevoli.Ce ne sono stati 3 che non avrebbero meritato di essere accolti ed insieme a questi 3 anche altri, non so dirle quanti, che probabilmente conoscevano gli individui e non hanno mai denunciato niente. Ma poi anche fossero solo 3,abbiamo accolto 3 canaglie che hanno provocato vittime innocenti, dolore e paura tra quegli europei che li hanno accolti.Neanche uno di questi migranti dovrebbe dimenticare il debito di gratitudine con chi lo ha accolto, mentre le cronache di tutti i giorni sono piene,e non è falso allarmismo, di azioni delittuose spesso efferate, compiute da migranti. La qual cosa genera poi quell’allarme sociale di cui si diceva prima e che non è collegato semplicemente con fatti di terrorismo. Non puo cercare di mimetizzare dietro lo zerovirgola la efficacia terribile del terrorismo. Anche una sola azione provoca lutti, dolore, paura, sconquasso sociale e vittime innocenti.Lo vada a dire ai parenti delle vittime o ai feriti che ricorderanno per sempre quei momenti che in fondo si tratta solo dello zerovirgola qualcosa. E se l’87 per cento di quei 65 terroristi è nato in Europa non vuol certo dire che siano diventati europei a tutti gli effetti. Perchè gli Europei sono italiani, francesi, inglesi, belgi, e basta senza nessuna altra specificazione. I terroristi europei sono invece francesi di origine tunisina o marocchina, sono inglesi di origine pakistana o sono italiani di origine marocchina. L’origine etnica diventa importante, non tanto dal mio punto di vista che potrebbe falsamente essere additato come razzista,cosa che non è, ma diventa importante dal loro punto di vista. Perche continuano ad essere legati alle origini, anche religiose della loro etnia e cosi ogni tanto qualcuno ( 65 ) travalica la buona religione islamica per unirsi ai tagliagole dell’Isis. 65 su chissà quanti milioni di musulmani nati o residenti in Europa. Lo zerovirgola virgola una cifra infinitesimale, che però ha prodotto quello che anche lei sa.
    Gli immigrati non pesano sulle tasche degli italiani: falso
    Perchè quei 4 miliardi che mediamente si spenderanno ogni anno, di cui l’Europa ci rifonde per circa 750 milioni sono debiti che si sommano agli altri pochi debiti che abbiamo. Cosi pochi che siamo degli osservati speciali e siamo costretti a volte, per non sforarli a non fare altre cose che sarebbero necessarie.Anche questo aspetto non migliora la compliance degli italiani verso gli africani
    E in ultimo l’Europa non ci aiuta:verissimo. Ma mica vorrà addebitare agli italiani che non vedono di buon occhio questa invasione pacifica se l’Europa non ci aiuta ed anzi costruisce muri o addirittura minaccia di schierare l’esercito ai confini.Continuando di questo passo, con queste cifre impressionanti di sbarchi, destinate ragionevolmente ad aumentare se non si prendono decisioni forti e forse impopolari dal suo punto di vista, siamo destinati a diventare un grande centro di accoglienza, visto che gli immigrati arrivano ogni giorno e nessuno di essi puo passare le frontiere di Francia, Svizzera e Austria.E tutto questo farà peggiorare di un pochino ogni giorno il senso di insicurezza e gli atteggiamenti egoistici che le persone assumono sempre quando si sentono minacciate

  3. Premesso che penso che anche Boeri un’occhiatina ai dati Istat, prima di relazionare davanti alla stampa, l’avesse data, devo dirle che la sua analisi ha qualche punto condivisibile, ma anche molte imprecisioni o convinzioni semplicemente errate. Ad esempio quando parla della spesa dei comuni non si capisce cosa voglia dire, o quando dice che la forza lavoro degli immigrati non può sostituire la nostra, mi dispiace ma non è vero. Controlli in giro, fior fior di analisi le diranno il contrario.

    Cmq l’errore principale del suo ragionamento, che poi è un errore comune a molti, sta nel mischiare il lungo periodo con il breve. Ossia mettere insieme i soldi che ci vengono dagli immigrati che sono qui da anni sommati alla stima di quelli che ci entrerebbero tra altrettanti anni, con i soldi che lo stato tira fuori per accogliere quelli che arrivano oggi. Questa è una differenza fondamentale, ma provare a sottolinearla meglio di come ho fatto nell’articolo non saprei.

    Infine la ringrazio per il consiglio, ma penso continuerò a sostenere ovunque potrò che chi mette insieme immigrazione e terrorismo sia pazzo o idiota. Qualunque sia il titolo della testata o la situazione in cui mi trovo. Nella mia concezione la differenza fra la persona e le idee che professa non è netta come nella sua. Sarà un limite mio ma non riesco a dire “quant’è idiota la tua idea”, mi viene da dire “quanto sei idiota tu che la sostieni”. Grazie comunque per averci provato.

  4. Mi sembra un articolo ben fatto con l’unico difetto di utilizzare premesse sbagliate in maniera non involontaria. In questo modo ne viene fuori una specie di falso ideologico che ha lo scopo di nascondere gli aspetti negativi del fenomeno migratorio, magnificandone gli aspetti positivi aiutato in questo dalla ingombrante posizione mediatica del direttore Boeri.

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