Odysseo lo aveva anticipato in un servizio del mese scorso: alla IX edizione di “Gusto in scena”, prestigiosa kermesse enogastronomica di livello internazionale, a rappresentare Andria e la Puglia c’erano i taralli e le altre delizie del Panificio “San Francesco” e “Do.Sa”, di Marinella Lorusso e Riccardo Loconte.

Proprio a Marinella abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza in quel di Venezia.

Marinella, intanto, permettici una curiosità: come nasce la vostra partecipazione a “Gusto in scena”?

Beh, in verità, la domanda andrebbe girata al patron Marcello Coronini. È lui che ci ha selezionato ed è direttamente da lui che abbiamo ricevuto l’invito. Il suo progetto, giunto ormai alla nona edizione, ci ha immediatamente convinti e la possibilità di rappresentare la tradizione pugliese ci ha riempito di orgoglio.

Il parterre di “Gusto in scena” vedeva nomi dell’alta cucina nazionale e internazionale: una parola per esprimere con che animo sei andata a Venezia…

Se permetti, ne userei due: umiltà e consapevolezza. Umiltà: perché l’educazione che abbiamo avuto ci ha forgiato a lavorare duro, senza tanti grilli per la testa. Consapevolezza: perché essere umili non significa perdere la coscienza delle proprie radici e dell’esperienza maturata negli anni. Insomma: ci hanno insegnato che il lavoro, onesto e serio, paga sempre e questo pensiero ci accompagna nella fatica di ogni giorno, non solo nelle grandi, grandissime, occasioni come quella di “Gusto in scena”.

Pensi che parteciperete anche alla X edizione?

Questo, ancora una volta, non sta a me dirlo, ma è certo che l’intesa con Coronini è solida e che l’esperienza è di quelle che non si dimenticano facilmente: sarebbe certamente bello ritornarci ed è sicuro che per la X edizione il patron starà già pensando a degli “effetti speciali”.

Un’ultima domanda. Se dovessi scegliere un profumo per raccontare non solo la vostra partecipazione a Venezia, ma l’intero vostro lavoro di panificatori.

L’arte del pane non è solo un lavoro. È una missione. Scegliere solo ingredienti di qualità, rispettare i tempi della lievitazione, lasciare che il pane, la focaccia, i taralli siano accarezzati dal giusto tempo di cottura: tutto questo è più di un lavoro. È una missione. Per cui, sulla scelta del mio profumo preferito non ho alcun dubbio: è il profumo del pane appena sfornato.