«Signor Presidente della Repubblica, ci rivolgiamo in primo luogo a Lei, La preghiamo: non lasci inascoltato il nostro grido! Vogliamo solo poter garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi»

Dal Collegio Docenti del Liceo Scientifico Statale “R. Nuzzi” di Andria riceviamo e pubblichiamo:

Al Presidente della Repubblica

On. Sergio Mattarella

Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Dott. Graziano Del Rio

Al Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione

Dott. Raffaele Cantone

Al Prefetto della BAT

Dott.ssa Clara Minerva

Al Presidente della Provincia BAT

Avv. Nicola Giorgino

Al Segretario Generale della BAT

dott.ssa Maria de Filippo

 LORO SEDI

Andria, 4 settembre 2017

Oggetto: il diritto allo studio negato per gli alunni del Liceo Scientifico Statale “R. Nuzzi” – Andria

Sig. Presidente della Repubblica, sig. Ministro, sig. Presidente dell’ANAC, sig. Prefetto, sig. Presidente della Provincia, Sig. Segretario Generale,

questa missiva rappresenta l’estremo tentativo e insieme l’ennesimo grido di dolore di una comunità scolastica ignorata, ingannata, beffata per più di mezzo secolo.

È infatti dagli inizi degli anni ’60 che gli alunni del “Nuzzi” vedono vilipeso il loro diritto allo studio e attendono invano che le aule di cui hanno estremo bisogno vengano loro consegnate.

Il plesso del Liceo Scientifico “R. Nuzzi”, in effetti, nasceva già sottodimensionato e non in grado di accogliere la sua popolazione scolastica, cosa che ha costretto la comunità scolastica a essere spezzata e ad avere per 50 anni alunni e docenti sistemati in soluzioni di fortuna, spesso fatiscenti, sempre lontane dal plesso centrale.

Negli ultimi anni, con la costruzione dell’ala nuova, adiacente alla principale, sembrava che il nostro calvario fosse finalmente terminato e addirittura, lo scorso anno scolastico, ci erano state consegnate parte delle aule, quelle al piano terra, di nuova costruzione.

Poi, il ritorno indietro, a passo di gambero.

Dopo infiniti incontri con le Autorità di indirizzo e di gestione della Provincia BAT, ci eravamo lasciati a giugno scorso con la solenne promessa del Presidente Nicola Giorgino che entro l’inizio del nuovo anno scolastico ci sarebbero state consegnate anche le aule del primo piano. Da allora, non solo nulla è stato fatto, mentre il cantiere è deserto da 10 mesi, ma addirittura nemmeno l’allacciamento alle reti (elettrica, fognaria, del metano) è stato realizzato e ora rischiamo di vederci strappate anche le aule in cui abbiamo fatto lezione lo scorso anno: il tutto senza uno straccio di motivazione e nonostante ripetuti tavoli di lavoro con adempimenti tecnici e di sicurezza chiesti dalla Provincia all’Impresa e dalla stessa messi a punto.

Signor Presidente della Repubblica, ci rivolgiamo in primo luogo a Lei, La preghiamo: non lasci inascoltato il nostro grido! Vogliamo solo poter garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi.

Signor Ministro, Lei come il Presidente Mattarella, è accorso ad Andria per la strage dei treni del 12 luglio: torni ancora a farci visita e veda con i suoi occhi in che situazione siamo stati abbandonati.

Signor Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, La preghiamo di voler prendere in esame questa annosa vicenda e di appurare se non ci siano già gli estremi per un suo intervento.

Signor Prefetto, come più Alto Rappresentante dello Stato sul territorio della BAT, La preghiamo, intervenga subito, con ogni suo mezzo, per spezzare il circolo vizioso di queste sabbie mobili.

Signor Segretario Generale, Lei ha il compito di vigilare sul personale della Provincia, a cominciare dai Dirigenti: La preghiamo di appurare al più presto se c’è qualcuno tra i Dirigenti BAT che non solo non sta facendo il suo dovere, ma che addirittura sta “remando contro”…

Sig. Presidente Giorgino, a Lei non diciamo più nulla: troppi appelli Le abbiamo rivolto, troppe promesse ci ha fatto. Veda Lei di portarne a compimento almeno una.

Da oggi, il Nuzzi è in stato di agitazione. Con modi civili e degni di una comunità scolastica daremo vita, ad oltranza, alla nostra protesta silenziosa. Non ci fermeremo finché non ci saranno date risposte concludenti.

Il Collegio Docenti del Liceo Scientifico Statale “R. Nuzzi”


FontePhoto credits: Paolo Farina
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Chi siamo? Gente assetata di conoscenza. La nostra sete affonda le radici nella propria terra, ma stende il proprio orizzonte oltre le Colonne d’Ercole. Perché Odysseo? Perché siamo stanchi dei luoghi comuni, di chi si piange addosso, di chi dice che tanto non succede mai niente. Come? I nostri “marinai/autori” sono viaggiatori. Navigano in internet ed esplorano il mondo. Sono navigatori d’esperienza ed esperti navigatori. Non ci parlano degli USA, della Cina, dell’Europa che hanno imparato dai libri. Ci parlano dell’Europa, della Cina, degli USA in cui vivono. Ci portano la loro esperienza e la loro professionalità. Sono espressioni d’eccellenza del nostro territorio e lo interconnettono con il mondo. A chi ci rivolgiamo? Ci interessa tutto ciò che è scoperta. Ciò che ci parla dell’uomo e della sua terra. I nostri lettori sono persone curiose, proprio come noi. Pensano positivo e agiscono come pensano. Amano la loro terra, ma non la vivono come una prigione. Amano la loro terra, ma preferiscono quella di Nessuno, che l’Ulisse di Saba insegna a solcare…

1 COMMENTO

  1. Quella del Liceo Scientifico “Nuzzi” è un’odissea! Gli studenti di questa scuola hanno girovagato come nomadi da uno stabile di fortuna all’altro, da una struttura inidonea all’altra, da una strada all’altra di Andria. Elenco alcune delle sedi sperimentate da alunni, docenti e personale ausiliario: via Montegrappa, via Firenze, locali dei frati Cappuccini, aule del Carlo Troya, (poi passate alla Vaccina), compresi gli ambienti riservati al custode, via Atene, struttura di via Bruno Buozzi, ora occupata dall’Ente di formazione professionale “Carlo Levi”. Durante la permanenza in via Atene la comunità del “Nuzzi” ottiene, finalmente, dopo agitazioni e proteste ininterrotte, che in via Bisceglie si individui il suolo e si inizi la costruzione di un edificio scolastico degno di questo nome, ma, in corso d’opera, la nuova struttura regista inaspettatamente il cambio di destinatari: non più il Liceo Scientifico, bensì l’Istituto Tecnico Commerciale. Quando, infine, nei primi anni novanta, viene realizzata la sede per il “Nuzzi”, il numero delle aule è insufficiente per accogliere tutti gli iscritti e frequentanti, che devono ancora una volta dividersi. La situazione rimane immutata fino alla mia permanenza in servizio (1998). Il resto è storia recente!!!!!!!

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