Vince Everything Everywhere All at Once

A trionfare nella serata degli Oscar 2023 è l’outsider  “Everything Everywhere All at Once” , pellicola di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, i “Daniels”, che si è portata a casa ben  7 statuette tra cui miglior film, miglior regia, migliore attrice e migliori non protagonisti (Jamie Lee Curtis e Ke Huy Quan ) su 11 candidature. Battuti i favoriti della vigilia “Avatar”, “Top Gun: Maverick”, Steven Spielberg con “The Fabelmans” e la tragicommedia “Gli spiriti dell’isola”. L’Italia rimane a bocca asciutta per ”Le pupille” di Alice Rohrwacher.

“Everything Everywhere All at Once”  è un mix di generi, un frullato di colpi di scena che mescola dramma, commedia, fantasy ed azione, dove a dominare sono le tematiche LGBT e le derive romantiche di una donna cinese americana, Michelle Yeoh, prima asiatica a vincere come miglior attrice che ha dichiarato: “Non lasciate mai che qualcuno vi dica che avete passato una certa età”.

Ad interrompere il monopolio di “Everything Everywhere All at Once” è Brendan Fraser, miglior attore protagonista per ”The Whale”, la storia di un insegnante obeso, film coraggioso che il regista Darren Aronofsky ha affidato proprio al redivivo Fraser, caduto nel dimenticatoio per problemi personali  che ha spiegato “quanto per le balene, risalire non è facile, tornare in superficie non è facile e ringrazio tutti quelli che me lo hanno permesso”.

Soddisfazione anche per il film tedesco anti-guerra “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, tratto dal celebre romanzo di Erich Maria Remarque, che conquista quattro premi tra cui miglior film straniero, poi fotografia, scenografia e colonna sonora. “Pinocchio” di Guillermo Del Toro è il miglior film d’animazione.

Nonostante sia mancato il messaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rifiutato dall’Academy, a suscitare commozione è la voce di Alexey Navalny, il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin. Il documentario a lui dedicato vince infatti l’Oscar, e la moglie dal palco fa sentire il grido degli oppositori del governo di Mosca: “Mio marito è in carcere solo perché ha difeso la libertà e la democrazia. Io sogno il giorno in cui lui sarà libero, sogno il giorno in cui sarà libero il mio Paese”.