Uno degli obiettivi intrinsechi che “Stupor Mundi” si pone, è quello di imparare ad amare la diversità, di saperla ascoltare, capire, vedere, e di dialogare con essa, e capire quanto possiamo crescere ancora, e magari esprimere davvero il nostro più profondo io, attraverso vocaboli, canzoni, emozioni di altri Paesi del mondo, come in questo caso Cuba, così lontani, ma in fondo così tanto vicini. A spiegarcelo è il musicista Riccardo Lorusso, promotore di un progetto che vede il Castel del Monte far da sfondo a talenti del calibro di Michel Mirabal, Frank Fernandez, Laritza Bacallao e Alejandro Perez:

Ciao, Riccardo. In cosa consiste l’unione delle Belle Arti presente nel progetto “Stupor Mundi”?

Questa unione di arti nasce dall’esigenza di creare una connessione interculturale ed eterogenea tra due paesi dalla grande identità culturale ed artistica: Cuba e Italia. Lo “Stupor Mundi”, che dà il titolo stesso al progetto, si pone come obiettivo l’esportazione e condivisione artistica in una mostra del grande pittore di fama internazionale Michel Mirabal (dopo l’esposizione alla Biennale di Venezia) in uno dei simboli imperituri pugliesi della cultura mondiale, nonché della condivisione e coesione di diverse arti, culture e religioni: il Castel del Monte, già patrimonio dell’UNESCO, voluto dal “primo” imperatore diplomatico e visionario della storia, ovvero Federico II di Svevia. Pace, arricchimento culturale, parole chiavi, che faranno brillare un’altra delle arti in comune ai due Paesi, la musica, che “racconterà”, con composizioni inedite scritte da me e il compositore e pianista di fama mondiale Frank Fernandez, i quadri più rappresentativi di Mirabal. Accompagnati, inoltre, dalla calda voce cubana di una delle promesse talentuose della musica mondiale ovvero Laritza Bacallao, già nominata ai Grammy Awards come miglior talento giovanile, voluta appositamente da Zucchero per duettare con lui nel tour europeo. Il tutto verrà ripreso magistralmente in un documentario culturale dal regista di fama mondiale Alejandro Perez, famoso per la sue importanti collaborazioni dal calibro di Enrique Iglesias, Gente de Zona, Pitbull, Nicky Jam, Mark Anthony, ecc.

Dalle “Banderas” del pittore Mirabal, ai virtuosismi di pianoforte di Fernandez, fino alla regia fotografica di Perez, quanto la commistione di creatività può generare tralicci di contatto, ad esempio, fra Italia e Cuba?

Tanto, anzi.. tantissimo. Unire sotto un solo progetto le belle arti, vuol dire creare una corrente, un fiume artistico, che mescola, amalgama e crea un solo ed unico ideale: l’identità culturale. Tale identità porta in auge un messaggio, quello della coesione estrema, quello del bisogno di unirsi per poter raccontare tutto ciò che di bello c’è all’interno delle proprie radici, e del bisogno di essere ascoltati, osservati, e di creare dialogo. La forma estesa di tale contatto è la voglia stessa di cercare altro contatto, quello con altre culture, con altre arti, con altri linguaggi, per poi crearne uno solo, universale, quello culturale, mista alla tolleranza più grande, quello della pace. Un ponte che per antonomasia lega l’Italia da secoli con il resto del mondo, e dove la Puglia, ne fa di esempio globale, sin dall’antichità, essendo stata ed ancora tuttora, una porta tra Occidente ed Oriente.

In questo senso, quale apporto intende offrire la tua collaborazione con la cantante cubana Laritza Bacallao?

Unire una classica voce italiana, un tocco di chitarra mediterranea, a quello di una voce calda caraibica, vuole solo essere un’affermazione del progetto stesso: creare un ponte che lega due culture, le unisce, le fa dialogare, e le arricchisce. Uno degli obiettivi intrinsechi che “Stupor Mundi” si pone, è quello di imparare ad amare la diversità, di saperla ascoltare, capire, vedere, e di dialogare con essa, e capire quanto possiamo crescere ancora, e magari esprimere davvero il nostro più profondo io, attraverso vocaboli, canzoni, emozioni di altri Paesi del mondo, come in questo caso Cuba, così lontani, ma in fondo così tanto vicini.

Nel processo di pace e tolleranza, che ruolo assume questa mostra interculturale?

Un ruolo estremamente importante. Dimostra allo stato puro, che se qualcuno ci insegna ad apprezzare, capire ed amare una cultura così diversa dalla nostra, ci si trova sempre un similarità, percorsi che parallelamente portano tutti allo stesso messaggio: l’espressione della propria cultura; e l’arte è il miglior collante emozionale, perché supera qualsiasi barriera  e limite, e inconsciamente, insegna a tutti quelli che godranno di questa esperienza visiva e sonora a sapere amare ed apprezzare qualsiasi messaggio culturale, proveniente da qualsiasi parte del mondo. Perché “Stupor Mundi” accoglie la diversità culturale nel proprio territorio, la apprezza, la dialoga, la arricchisce, la emoziona, e la restituisce al cuore dello spettatore come esperienza di crescita unica sia a livello personale, che globale. Imparare ad apprezzare una cultura, vuol dire essere capaci ad accoglierla dentro se stessi, trovando sempre e solo il bello da essa, come l’arte foriera di emozioni, come ricchezza d’animo simbolo di tolleranza e pace.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.