Rientrato allarme tra i viticoltori italiani e pugliesi in particolare. Intanto un  parco eolico rischia di sorgere nel territorio delle dop Manduria

Il pericolo è scongiurato ma sono stati giorni di timori e di ansie per il futuro della vitivinicoltura pugliese. Una autentica levata di scudi quella che è seguita all’annuncio dell’Unione Europea di poter arrivare ad etichettare il vino (insieme ad altri alcolici come la birra), come alimento ad alto rischio cancerogeno, alla vigilia dell’approvazione       del piano anticancro europeo (BECA), sul rafforzamento delle strategie dell’Europa per combattere la malattia. Ma per fortuna, anche grazie alla grande mobilitazione di Paesi come l’Italia e la Francia e del mondo agricolo europeo, è passata la linea con la quale la Commissione europea ha evidenziato la differenza tra uso e abuso nell’alcol.

I Consorzi di tutela dei vini pugliesi, quali il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria dop, il Consorzio        del Salice Salentino doc; il Consorzio di Brindisi e Squinzano doc insieme a  Confagricoltura       Puglia, avevano preso una posizione congiunta su questo autentico fulmine a ciel sereno che ha fortemente destabilizzato, almeno per qualche giorno, uno dei comparti leader del settore primario, con la Puglia una delle regioni leader della vitivinicoltura internazionale. In Puglia si contano 60 prodotti DOP IGP e il settore nel suo complesso genera un impatto economico pari a 623 milioni di euro nel 2020 (+24,0% sul 2019) grazie al lavoro di 16.074 operatori.

“In Italia e soprattutto in Puglia il vino non è una bevanda, è molto di più. Il vino è cultura, è racconto dei territori,         è parte di una tradizione secolare oltre che una componente della Dieta Mediterranea, una dieta sana ed equilibrata         e che è anche patrimonio immateriale dell’umanità; dunque il vino non può essere criminalizzato.

È necessario scongiurare il rischio che decisioni avventate e dogmatiche mettano in pericolo il futuro di una filiera strategica per il nostro Paese come     quella vitivinicola, senza peraltro riuscire a trovare una soluzione ai problemi di salute pubblica. Il consumo responsabile, rimane   l’unica vera ricetta contro i rischi alcol- correlati. Se passasse il piano, i Paesi membri potrebbero adottare pesanti restrizioni sul vino, provocando danni enormi alla filiera: etichette con alert sanitari; divieto​ di pubblicità; divieto di sponsorizzazione; aumento delle tasse. Tutto questo a discapito dei nostri produttori. Ci batteremo perché non vada in porto, anche perché il vino è uno degli elementi   produttivi    più importanti       del Pil e della bilancia commerciale, tra i pochi che non hanno visto diminuire investimenti e posti di lavoro neanche in tempi di crisi. Una brutta immagine per l’Italia vitivinicola e per la Puglia, una delle       regioni italiane simbolo di vini di alta qualità”.

Ma come dicevamo, per fortuna è passata la linea della Commissione europea che ha evidenziato la differenza tra uso e abuso nell’alcol. In pratica è stata rimarcata la netta differenza tra consumo moderato e abuso di alcol. Ed è l’abuso, come in ogni cosa, che porta rischi in termini di salute pubblica. Pericoli che non giungono invece con il consumo moderato e responsabile di vino, combinato a stili di vita sani previsti dalla nostra dieta mediterranea. La differenza tra uso ed abuso deve essere cristallizzata da una massiccia campagna di sensibilizzazione ed educazione al consumo.

“Il vino è prima di tutto un atto culturale e rappresenta uno dei prodotti agricoli più densi di valore sociale, storico e culturale. Un intreccio tra agricoltura ed enoturismo. Il pericolo è stato scongiurato ma non dobbiamo abbassare la guardia. I nostri parlamentari sono riusciti a fermare un attacco al mondo del vino che temiamo non si esaurisca qui. Possiamo però dire che per il momento hanno vinto la ragionevolezza e il buon senso premiando il vino, e hanno vinto tutti i viticoltori d’Italia, della Puglia e del Salento”,stando alle conclusioni dei rappresentanti del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria dop, del Consorzio del Salice Salentino doc, del Consorzio di Brindisi e Squinzano doc e di Confagricoltura Puglia.

Ma per la vitivinicoltura pugliese i problemi sono anche interni. E’ di questi giorni la notizia che la Giunta regionale ha espresso parere negativo alla realizzazione di un parco eolico nel territorio delle dop Manduria. Il progetto prevedeva l’installazione di 19 aerogeneratori nelle terre del Primitivo, sui territori dei comuni di Manduria, Avetrana (Taranto), Erchie e Torre Santa Susanna (Brindisi). La decisione della Regione è stata presa in considerazione della necessità di tutelare un patrimonio paesaggistico di inestimabile valore, un territorio che ospita le eccellenze della filiera del vino, orgoglio e punto di forza della Puglia, come ad esempio il Primitivo rosso di Manduria, considerato da molti enologi se non il migliore, al top della classifica dei vini rossi d’Italia.


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Nato a Bari nel 2003, vive e frequenta il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” a Bisceglie. Si definisce un amante delle materie scientifiche, pratica il calcio amatoriale e l’attività fisica e tifa per il Milan, per il quale nutre una autentica venerazione. Ama il mare e la campagna, il buon cibo e la vita all’aria aperta. Musicalmente preferisce ascoltare brani italiani, in special modo quelli di Ultimo e Tommaso Paradiso, ma ascolta anche brani stranieri, come quelli di Shawn Mendes e Bruno Mars. Non rinuncia mai ad una serata in compagnia di amici, specie se sono quelli con i quali è facile parlare di sport ma anche di altri piaceri come quelli de la bonne vie. Desidera viaggiare e visitare in particolare le città d’arte. Scrive per esternare le sue passioni.

1 COMMENTO

  1. Devo constatare che hanno vinto le lobby dell’alcol, ma questo non vuol dire che l’alcol contenuto nel vino non sia CANCEROGENO. Per IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) l’alcol è cancerogeno e l’invito a un CONSUMO MODERATO favorisce soltanto il RISCHIO CERTO di TUMORI, indipendentemente dalle quantità. Non possiamo dire che “un buon bicchiere di vino” fa bene ed è salutare, perché le evidenze scientifiche affermano il contrario. Non credo che chi fuma abbia rinunciato alla sigaretta per le terribili immagini imposte per legge, ma non c’è nessuno che possa affermare che il tabacco è innocuo o addirittura salutare. La proposta per le bevande alcoliche, compreso il vino, era di apporre una “INDICAZIONE DI TIPO SALUTISTICO” sulle bottiglie, che avrebbe messo in guardia il consumatore, facendolo scegliere consapevolmente. L’informazione corretta può essere data da scienziati indipendenti e non dai produttori.

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