
Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, premiata dall’Unesco per l’accoglienza dei profughi. La dedica a Gabriele del Grande…
Le polemiche dei partiti politici che si oppongono agli sbarchi clandestini degli ultimi giorni sono state, parzialmente, superate dal riconoscimento che la giuria del Houphouet-Boigny ha attribuito al Sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Il Premio, istituito nel 1989 dall’Unesco, celebra protagonisti ed organizzazioni che si sono distinti nella ricerca della pace. Nel recente passato, infatti, a conseguirlo sono state personalità del calibro di François Hollande, Nelson Mandela, Shimon Peres e Yasser Arafat.
Protagonisti ed organizzazioni, dicevamo. Ecco che, accanto a Giusi Nicolini, troviamo, tra i vincitori di questa simbolica ma gratificante medaglia al valore, anche la Ong francese “SOS Méditerranée”, associazione europea impegnata nell’assistenza di tutte le persone bisognose del Mediterraneo.
Dalla sua elezione, nel 2012, Giusi Nicolini ha lottato strenuamente per la gestione dei rifugiati sbarcati sulle coste di Lampedusa, e non solo. La Nicolini ha favorito, attivamente, l’integrazione dei migranti nella vita sociale del nostro Paese, allestendo strutture e promuovendo iniziative volte a sopprimere differenze razziali e culturali.
“Questo premio è un grande onore per me, per Lampedusa e per i lampedusani. Ma soprattutto è un tributo alla memoria delle tante vittime della tratta di esseri umani nel Mediterraneo” – ringrazia, commossa, il Sindaco che aggiunge: “In un momento in cui c’è chi chiude le frontiere e alza muri parlando di una invasione che non c’è, essere premiati con questa motivazione ci fa sperare in una Europa solidale, dove l’umanità non è sparita. È su questi valori, su questi principi che si fonda l’Europa. Diversamente rischiamo di naufragare anche noi insieme a profughi e migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo”.
Tra i ricordi della Nicolini emerge anche la prima visita pastorale di Papa Bergoglio a Lampedusa. Era il luglio del 2013 e Francesco sembrava avere idee piuttosto chiare riguardo alle misure che la società civile ed ecclesiale, ma in prima luogo i Governi UE, avrebbero dovuto mettere in campo di accoglienza dei profughi.
Infine, la dedica speciale di Giusi Nicolini a Gabriele Del Grande, documentarista italiano detenuto in Turchia: “Dedico questo premio a tutti coloro che il mare non sono riusciti ad attraversarlo perché ci sono rimasti dentro e in questo momento mi sento proprio di dedicarlo a Gabriele del Grande. Lui è stato il primo, attraverso un sito, a contare i morti nel Mediterraneo, quando ancora nessuno sapeva che si moriva nel Mediterraneo. Adesso è prigioniero in Turchia, pretendo che il governo del nostro Paese riporti a casa presto Gabriele”.